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Barbera racconta Gelli, P2 e misteri italiani irrisolti

Tra fiction e storia, esce thriller Il segreto del Gran Maestro

Redazione Ansa

(di Marzia Apice) (ANSA) - ROMA, 23 GEN - GIANLUCA BARBERA, IL SEGRETO DEL GRAN MAESTRO (Chiarelettere, pp.304, 18 euro). Un viaggio nei misteri irrisolti della nostra Repubblica, ma anche un testa a testa appassionante tra due menti intelligenti, raccontato con un'intensità che cresce di pagina in pagina, come un fiume in piena: è in libreria con Chiarelettere il nuovo romanzo di Gianluca Barbera, "Il segreto del Gran Maestro", dedicato alla figura di Licio Gelli e, con essa, alla P2 e alla massoneria italiana e internazionale. Protagonisti del libro, che mescola mirabilmente la storia alla fiction, sono Gelli appunto, il Gran Maestro chiamato semplicemente G., e Marco Sangiorgi, giornalista d'inchiesta che si reca a Villa Wanda, la residenza sui colli aretini dove l'uomo ormai anziano risiede, per realizzare uno speciale su di lui. Il dialogo serrato tra i due personaggi offre all'autore l'occasione di raccontare una stagione cospicua della storia del nostro Paese, dagli anni del fascismo (ai quali risalirebbero molte delle fortune di Gelli) fino ai giorni nostri. Sono tanti i riferimenti disseminati nel libro, che fanno tremare i polsi solo a leggerli: il tentato golpe Borghese, l'eversione di Gladio, il crac del Banco Ambrosiano, e poi la strage di Bologna, la morte di Roberto Calvi, l'omicidio dell'avvocato Giorgio Ambrosoli e il presunto rapimento del finanziere siciliano Michele Sindona. La narrazione è efficace, e i colpi di scena sono distribuiti all'interno di una trama ben costruita, per accompagnare il lettore direttamente 'dentro' i fatti, messi sotto la lente d'ingrandimento. Ma al tempo stesso "Il segreto del Gran Maestro" è anche un thriller coinvolgente, con la tensione tipica del genere che si unisce alla ricostruzione storica: mentre G. ripercorre un'esistenza vissuta tra (poche) luci e (molte) ombre, smarcandosi con aristocratico savoir-faire dalle domande più scomode, Sangiorgi procede con la sua inchiesta, ma il giornalista non immagina che forse tra i tanti misteri in cui il Gran Maestro è implicato potrebbe essercene uno che è costato la vita a sua moglie. "La P2 è stata uno dei tanti misteri italiani mai risolti fino in fondo. La verità è che non ci abbiamo mai fatto i conti del tutto, viste le tante personalità di spicco coinvolte", spiega all'ANSA Barbera, "non tutti hanno pagato, alcuni sono rimasti ai loro posti per anni. Si ha la sensazione che come al solito si siano voluti coprire i veri responsabili. Nessuna colpa alla magistratura, però, che ha fatto quello che poteva". "A detta di molti osservatori, la P2, o meglio un certo tipo di mentalità 'piduista' e di modus operandi esiste ancora, anzi la fa da padrone. La massoneria non sarebbe finita affatto", prosegue l'autore, "anche perché il termine ormai è diventato sinonimo di opacità, di trame oscure, manovre sotterranee, a cominciare dal fatto che secondo molti le principali decisioni per quanto riguarda la politica nazionale sarebbero tuttora prese altrove e in modo niente affatto trasparente, ossia nei cosiddetti santuari dell'oligarchia finanziaria e industriale: Commissione Trilaterale, Gruppo Bilderberg, Forum di Davos, Fondo monetario internazionale, Banca mondiale, Troika… nonché dai grandi speculatori del mercato finanziario mondiale. Cioè lontano dai parlamenti e dai governi nazionali, che diventerebbero meri esecutori". "Ecco perché la democrazia è tuttora in pericolo, correndo di continuo il rischio di venire svuotata della sua sostanza da metodi e strutture di tipo para-massonico, da lobby, oligarchie, consorterie, da Ur-Lodges (super logge transnazionali), insomma dai cosiddetti poteri forti", conclude Barbera, "ed ecco perché credo che questo romanzo sia di grande attualità, affrontando quelle tematiche a trecentosessanta gradi, anche in chiave storica". (ANSA).
   

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