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L'influenza dell'inflazione sul nostro benessere

L'abbondanza come valore può essere un ostacolo?

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 05 MAR - MARIO UNALI, CHI TROPPO VUOLE.
    L'INFLAZIONE DENTRO E FUORI L'ECONOMIA (MONDADORI, PP 159, 15,00 EURO).
    È possibile che l'abbondanza, che nel parlato comune è stata elevata a valore, a connotato di pregio, ostacoli anziché favorire la soddisfazione dei bisogni umani? Come si entra e - soprattutto - come si esce da un simile paradosso? Si tratta di un problema individuale o collettivo? Queste domande, immerse in un presente fatto di consumo, tecnologia e accesso istantaneo a tutto ciò che desideriamo, trovano risposte tra le pieghe delle filosofie antiche e contemporanee, da Epicuro a Sartre, nelle pagine dei grandi scrittori, negli spartiti dei musicisti.
    Mario Unali con 'Chi troppo vuole' vi porta in quel pianeta inflazione "dove anche acqua e cibo possono uccidere", "La storia dell'inflazione, nelle cose economiche come negli altri campi in cui protagoniste sono le persone, è la storia di beni che vanno tenuti a bada perché il loro eccesso, a partire dall'acqua di cui è fatto il nostro corpo, diventa all'improvviso un male", spiega l'autore, "È la storia della ricchezza che custodisce al suo interno il seme nascosto della povertà; di un processo veloce, subdolo, seducente e invisibile agli occhi, come l'essenziale di Saint-Exupéry. Il processo che porta il tanto a trasformarsi in troppo".
    In 'Chi troppo vuole', Mario Unali, gestore patrimoniale e divulgatore, sceglie di analizzare l'inflazione attraverso un prisma diverso da quello economico, prendendo in considerazione il suo impatto non soltanto sulla nostra ricchezza finanziaria ma anche sulla dimensione comunicativa, letteraria e artistica della vita. E lo fa con un linguaggio letterario alla portata di tutti. Prendendo spunto dal concetto di inflazione in senso economico, il libro indaga gli effetti sul nostro benessere dell'ampia disponibilità di ogni bene che caratterizza il momento storico in cui viviamo, dalla moneta alla parola, dall'informazione alla musica.
    Un approccio decisamente adatto al nostro tempo che esamina i diversi aspetti economici attraverso una lente diversa.
    Racconta come si passa "dal tanto al troppo"; quali sono le cause dell'inflazione attraverso le scelte economiche; il rapporto tra l'inflazione e i media domandandosi se più informazione significa più conoscenza ma, anche, analizzando l'inflazione nel linguaggio, nella musica. L'autore parte da alcuni quesiti. È possibile che l'abbondanza, che nel parlato comune è stata elevata a valore, a connotato di pregio, ostacoli anziché favorire la soddisfazione dei bisogni umani? Come si entra e - soprattutto - come si esce da un simile paradosso? Si tratta di un problema individuale o collettivo? (ANSA).
   

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