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Un progetto internazionale per riscoprire Marivaux

Due spettacoli, un convegno, l'opera omnia in italiano

Redazione Ansa

''Scene Europee Marivaux'' (SEM) è il progetto internazionale dell'Associazione Teatro Europeo in collaborazione col Teatro Nazionale della Toscana, le università di Avignone, Nantes e Torino e la partecipazione di CuePress nato per valorizzare Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux (1688-1763), avviando la traduzione integrale in italiano della sua opera, allestendo due spettacoli e organizzando una giornata di studi il primo dicembre a Firenze.

Nella seconda metà del secolo scorso, grazie a registi del livello di Barrault, Vilar, Chereau, in Francia, ma non solo, è stato riscoperto, mettendone da parte i superficiali leziosismi settecenteschi, Marivaux al di là appunto di quel suo ''marivaudage'' (divenuto aggettivo che intende un intreccio e dialogo amoroso raffinato e elegante). Lo si è riletto esaltando il suo dolce, vivace e vivo, ricamo linguistico di matematica perfezione nel portare in scena i molteplici, contrastanti aspetti dei sentimenti umani, nel loro eterno valore esemplare, affrontato modernamente spesso con un filo di ironia, mentre l'attenzione a certi personaggi popolari ben indagati e costruiti lo ha fatto vedere tra i precursori dei vicini fermenti rivoluzionari. Comunque, uno scettico, ironico moralista - per usare le parole di Vitez - cui piace smontare e mettere a nudo l'ambigua e magari perciò inquietante macchina del mondo degli uomini.

In Italia fu Patrice Chéreau a riportare questo autore, un po' un contraltare della vivacità e concretezza popolare goldoniana, all'attenzione nel 1971, aprendo il varco a numerose messe in scena, culminate nel 1995 in una acclamatissima, anche a Parigi ''Isola degli schiavi'' con la firma di Giorgio Strehler. Dieci anni prima Antoine Vitez aveva portato e anche realizzato in Italia diversi suoi allestimenti di opere di Marivaux da ''Il principe travestito'' a ''Le false confidenze'' e ''Il trionfo dell'amore'', mentre fu Jean-Pierre Miquel a arrivare nell'84 con quella ''Seconda sorpresa dell'amore'' che, per la prima volta recitata in italiano con traduzione e regia di Beppe Navello, sarà ripresa, dopo il debutto fiorentino dell'anno scorso, al piccolo di Milano dal domani al 27 novembre con la sua Compagnia di Sala Prove (Lorenzo Gleijeses, Daria Pascal Attolini, Marcella Favilla, Fabrizio Martorelli, Stefano Moretti, Giuseppe Nitti), scene e costumi di Luigi Perego e musiche di Germano Mazzocchetti. Sono gli stessi che stanno realizzando ora anche ''La colonia'', in prima assoluta al Teatro della Pergola di Firenze dal 30 novembre al 3 dicembre, con Daria Pascal Attolini, Marcella Favilla, Fabrizio Martorelli, Maria Alberta Navello, Stefano Moretti, Giuseppe Nitti, Luigi Tabita. Si tratta di un testo utopistico del 1750 sulla condizione femminile, opera a molti personaggi e di straordinaria attualità che racconta una rivolta delle donne, dopo un naufragio su un'isola deserta, contro i mariti che vogliono legiferare senza coinvolgerle, per costruire un nuovo mondo in quella colonia sperduta in mezzo all'oceano.

Questo testo, con ''Il trionfo dell'amore'' va a formare il secondo volume in uscita per CuePress di ''Tutte le opere'' di Marivaux, di cui è già stato pubblicato l'anno scorso il primo con ''La Sorpresa dell'Amore'' e ''La Seconda Sorpresa dell'Amore'' e ''I giuramenti imprudenti'' ed è pronto anche il terzo. Il progetto è a cura di Paola Ranzini, dell'Università di Avignone, che presiede un comitato scientifico composto da Françoise Rubellin, curatrice dell'edizione critica di Marivaux in Francia; Gabriella Bosco, dell'Università di Torino; Paolo Bosisio della Statale di Milano; Ioana Galleron della Sorbonne Nouvelle di Parigi; Monica Pavesio, dell'università di Torino e il regista e traduttore Beppe Navello.

Il convegno il primo dicembre alla Pergola di Firenze, intitolato ''Luoghi e rappresentazioni della società a teatro. Marivaux nel secolo delle utopie filosofiche'' vedrà la partecipazione, dopo l'apertura del padron di casa Marco Giorgetti, di Françoise Rubellin, Marie-Emmanuelle Plagnol, Valentina Ponzetto, Jennifer Ruimi, Catherine Nicolas, Paola Ranzini, Camillo Faverzani, Rafael Ruiz-Alvarez, Ana-Clara Santos, Maria Bairaktari, Piotr Olkusz, Izabella Zatorska, Odile Dussud, Oku Kaori, Monica Pavesio.
   

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