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Surina, c'è ancora chi vuole decidere su corpo donne

'Decisione abominevole in Usa su aborto'

Redazione Ansa

(ANSA) - PUTIGNANO, 09 LUG - Quando "ho saputo della decisione della Corte Suprema Usa sull'aborto, ho sentito come se il mondo mi si sgretolasse addosso. Come se qualcosa crollasse dentro ognuna di noi. Io sono rimasta senza parole per qualche giorno. Non potevo crederci che nel 2022 fossimo ancora a questo punto e che si ritornasse sugli stessi temi e gli stessi diritti negati, con la medesima visione assurda di voler decidere sul corpo delle donne al posto loro. E' abominevole". Lo dice all'ANSA Giorgia Surina, protagonista alla 21/a edizione de Il libro possibile Festival (sostenuto da Pirelli) a Polignano a Mare (Bari), di un incontro nel quale ha presentato il suo primo romanzo, In due sarà più facile restare svegli (Giunti).
    "E' difficile essere donna oggi, è faticoso E' un viaggio meraviglioso se ce lo lasciassero fare... Essere donna ha mille sfaccettature e sarebbe stupendo poterle raccontare tutte. Io ho provato a farlo con questo libro. Poi devi confrontarti con una realtà diversa e allora bisogna rimboccarsi le maniche e ricominciare".
    Il corpo delle donne infatti è anche al centro del suo libro, che ha per protagoniste due amiche alla soglia dei 40 anni, Gaia reduce dalla fine di una storia lunga 12 anni e Bea, che non ha mai trovato 'l'uomo giusto'. Un pomeriggio prendono insieme una decisione, sottoporsi alla procedura di procreazione assistita, mettere al mondo un bambino e poi crescerli insieme. In Italia "la fecondazione assistita non è una strada accessibile per una donna single - ricorda l'attrice e conduttrice - ed è allarmante non solo perché è come se si concedesse la maternità solo a chi ha un compagno, ma anche perché sappiamo come il modello di famiglia tradizionale con cui siamo cresciuti vada sempre più spesso in pezzi. Rendercene conto spiazza. Partendo da lì ho voluto lavorare su questo tema della maternità". Pur non essendo mamma, "e non parlando qui della mia storia, volevo lottare per tutte coloro che portano avanti questa battaglia e che continuano a diventare madri all'estero, con grandissima soddisfazione e felicità, perché mettono al mondo bambini desiderati e voluti" spiega. (ANSA).
   

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