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Riscoprire il mito con Daimon di Selene Calloni Williams

Da Cassandra a Perseo, un libro e una guida per conoscerci

Redazione Ansa

SELENE CALLONI WILLIAMS, DAIMON (PIEMME, PP 297, EURO 10,90)

Riletti, riadattati, reinterpretati, i miti stanno vivendo un momento di grande ritorno di interesse. A riportarci alle radici che la nostra anima ha nelle storie della mitologia classica, con un approccio nuovo, fuori dal dualismo bene-male, è 'Daimon' di Selene Calloni Williams, pubblicato da Piemme. Allieva del grande psicoanalista James Hillman, che l'ha portata a fondare la sua scuola, l'Imaginal Academy e la Società di Non-Terapia, autrice di oltre venti libri tra cui 'Wabi Sabi', Selene Calloni Williams ci fa compiere un viaggio alla scoperta del nostro spirito guida per guarire con i miti.
    Forma originaria delle nostre esperienze, il mito ci racconta l'origine delle cose, come si sono manifestate al mondo per la prima volta e questo, nella lettura della Calloni Williams, è "il punto di partenza per poterle trasformare". "Il mito ci può rendere liberi se lo andiamo a rileggere in una chiave puramente estetica. Ogni interpretazione moralistica del mito è una schiavitù perché genera una credenza" spiega all'ANSA l'autrice di 'Daimon' che si apre con Arianna, si conclude con Agamennone ed esplora i miti di Antigone, Perseo, Cassandra, Orfeo, Medea e Prometeo facendo parlare ogni personaggio in prima persona. Otto storie che indicano un percorso verso la conoscenza con un approccio immaginale che è una chiave estetica, poetica, non moralistica. "Ciascuno di noi mette sulla scena della vita un mito e ciascuno di noi si libera, si riscatta, quando vede e riconosce il mito che sta vivendo" sottolinea.
    Così conoscendo il mito di Arianna possiamo guarire dalle ferite del tradimento, con Antigone da quelle del fallimento e del vittimismo, con Perseo dal rifiuto e abbandono e con Cassandra dalle ferite della paura e dell'ansia.
    "Antigone è l'archetipo dell'anarchica, è la prima anarchica della storia. Però alla fine muore, perchè? Ha osato seppellire suo fratello Polinice contro il volere del re Creonte e lo ha fatto perché credeva, come la religione di quei tempi suggeriva, che se non venivi sepolto saresti stato costretto a vagare in eterno fuori dall'Ade. Ma è una credenza e solo vivendo tante vite e visitando tanti popoli puoi renderti conto di questo. Ci dobbiamo liberare dalle credenze. Il vero nemico, quello che ci impedisce di essere liberi è dentro di noi. Se conosciamo il mito possiamo cambiare l'interpretazione, la prospettiva e in questo modo la nostra esperienza" dice la Calloni Wiliams. Il Daimon è sia il nostro destino sia lo spirito guida che ci porta sempre a compierlo. "Noi che siamo pura possibilità, come diceva Aristotele, viviamo prigionieri della mente. Il Daimon ci riporta nell'anima, risveglia doti e talenti che spesso non conosciamo, ma essendo voce dell'anima si esprime per immagini" sottolinea Selene che nel libro propone anche, per ogni mito, delle testimonianze e brevi meditazioni che chiama Omi-One Minute Immersion: "è una pratica di immersione, di consapevolezza e si basa sul principio del piccolo ma ripetuto che è lo strumento principale per de-programmare la mente. Si addice molto ai nostri ritmi di vita" spiega Selene che è stata parecchi anni in eremitaggio nella foresta, in Sri Lanka, praticando il cammino della piena attenzione e lo yoga sciamanico.
    "Penso che si debba andare oltre tutte le credenze. La cosa principale è il coraggio.
    Non dobbiamo fare sempre le cose partendo da uno sforzo dell'io.
    Il mito delle 12 fatiche di Eracle rappresenta bene l'oggi.
    L'individuo è sempre nello sforzo, nella fatica per arrivare ad un Olimpo a cui non arriva mai " dice la Calloni Williams.

   

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