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Mario Capanna, dai mutamenti del clima il rischio ecatombe

'Servirebbe svolta con assise planetaria che rappresenti popoli'

Redazione Ansa

I mutamenti climatici "stanno provocando la possibilità di un'ecatombe dell'umanità. Basta vedere quello che sta succedendo in Germania e Belgio, con decine di morti. La signora Merkel ha espresso lo sgomento per la situazione e tutti gli osservatori scientifici dicono che quell'alluvione, mai vista prima, è uno dei risultati più evidenti dell'inquinamento atmosferico". Lo ha sottolineato Mario Capanna, intervenendo nella sala Capitolare del Senato a Palazzo della Minerva, nel convegno organizzato da Gianni Marilotti, presidente della Commissione per la Biblioteca e l'Archivio storico 'Un parlamento mondiale è un'utopia?'.

L'incontro si è svolto in occasione dell'uscita dell'uscita del libro "Parlamento mondiale. Perché l'umanità sopravviva" (Santelli editore) nel quale l'ex parlamentare firma uno dei saggi; tra gli altri autori, oltre a Marilotti, Stefania Barile, Fabio Minazzi, Luciano Neri e Romolo Perrotta. "Mentre parliamo è in corso quella che Papa Francesco definisce in modo pertinente la terza guerra mondiale a pezzi".

Si è arrivati "al punto che l'1% della popolazione ha acquisito ricchezze e beni che superano quelli del 99% del resto dell'umanità - ha aggiunto Capanna -. inoltre c'è stata la ripresa spasmodica e compulsiva della spesa per gli armamenti, a partire da quelli nucleari". C'è "la necessità di una svolta - ha sottolineato l'attivista e scrittore - da immaginare dando vita a un'assise planetaria, che al contrario dell'Onu, dove vengono rappresentati gli Stati, rappresenti davvero i popoli della Terra, secondo il principio: 'ciò che riguarda tutti, dev'essere deciso da tutti'". Dal punto di vista tecnico, secondo Capanna non ci sarebbero "problemi insormontabili per arrivare a un Parlamento mondiale. In un giorno, seguendo i fusi orari si voterebbe in tutti i Paesi e l'indomani o il giorno dopo conosceremmo i risultati". Nel mondo siamo "sette miliardi e mezzo. Il Parlamento mondiale potrebbe essere composto da mille membri, un eletto ogni 7 milioni e mezzo di abitanti, poco più dei membri del Parlamento europeo". Sarebbe "un'assemblea totalmente gestibile" e "le decisioni sarebbero vincolanti globalmente, essendo votate da tutti i popoli, non come accade all'Onu". Tuttavia per realizzare un Parlamento mondiale serve "la volontà di abbandonare la vecchia strada per abbracciare la nuova".

Il "nostro impegno, con tutta modestia, è contribuire a creare le condizioni perché l'umanità si concepisca come una grande famiglia, prendendo in mano l'autogestione del proprio destino nel presente e nel futuro". "Pensiamo ad esempio all'Africa dove contro la pandemia è stato vaccinato solo l'1% della popolazione. E' evidente che così le varianti del virus potrebbero proliferare a dismisura. Nessuno può sentirsi sicuro se tutto il mondo non viene vaccinato e non coopera. E' un caso emblematico di come servirebbe una direttiva di un Parlamento mondiale che fosse vincolante per tutti".

Oltre al libro "stiamo lavorando in varie direzioni - ha precisato Capanna -, come creare un laboratorio tra l'Università degli Studi dell'Insubria e il Dipartimento di Culture, Educazione e Società dell'Università della Calabria per sviluppare le tematiche del Parlamento mondiale". Sul tema inoltre "stiamo raccogliendo testimonianze di pensatori nel nostro Paese e nel mondo". Oltre a ciò "stiamo svolgendo un sondaggio planetario rivolto agli studenti delle varie università del mondo e dalle prime risposte, emerge che circa il 70%, condivide l'idea di un Parlamento mondiale ed è d'accordo perché si apra su questo un dibattito in tutte le sedi". Infine la settimana prossima "abbiamo appuntamento con il presidente della Camera Fico per consegnargli ufficialmente il libro, una via autorevole per investire della cosa il Parlamento italiano nella sua interezza". Il libro è "l'inizio di una storia che speriamo abbia successo".

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