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Chi è Conte, psicanalista e filosofa lo analizzano

Un'analisi dei tratti della personalità dell'ex premier

Redazione Ansa

Arriva in libreria l'11 marzo il libro 'Giuseppe Conte. Il carattere di una politica' (ed. Ets, pp 336, 19 euro) di Rita Bruschi e Gregoria De Paola. Il volume, scritto da una psicanalista e da un docente di filosofia al liceo, racconta la figura dell'ex premier chiedendosi se Conte "è un cittadino prestato alla politica che, per caso, si è trovato a gestire una fase particolarmente difficile della nostra storia, o una persona che ha saputo incarnare un modo nuovo di fare politica?" Il libro, scrive l'editore, "ne analizza i tratti della personalità e le linee del pensiero politico, individuando i valori che incarna e la visione che lo guida nelle scelte concrete operate: come in un documentario su pagina, gli interventi di Giuseppe Conte, nei vari contesti attraversati, vengono disposti in modo che il lettore possa estrarne gli elementi utili per comporre un ritratto attendibile, tramite una ricostruzione accurata, che prende in esame le molteplici sfaccettature umane, intellettuali e ideali implicate nell'esperienza di governo, ciascuno potrà giungere alla propria personale valutazione di questo carattere, di questa politica".
    I due autori, si precisa dalla casa editrice, non sono iscritti a partiti o movimenti politici ed entrambi amano definirsi cittadini e nel testo si chiedono: "Chi è Giuseppe Cοnte? Un cittadino prestato alla politica che, per caso, si è trovato a gestire una fase particolarmente difficile della nostra storia, o una persona che, nonostante giudizi spesso riduttivi di media e osservatori politici, riceve l'apprezzamento di buona parte dell'opinione pubblica perché ha saputo incarnare un modo nuovo di fare politica? E' decisamente insolito che uno sconosciuto arrivi alla sua posizione, la sappia mantenere nonostante le oggettive difficoltà e riesca a riorientare l'intero campo politico, a riavviare su un piano ben diverso dal passato i rapporti con l'Europa, dovendo inoltre fronteggiare la più grave calamità dal secondo dopoguerra".

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