Libri

Marietti 1820, salta la tappa fiorentina di Parole in viaggio

Paolo Grossi avrebbe dovuto parlare ai giovani di Costituzione

Marietti

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 22 MAR - A causa dell'emergenza sanitaria di queste settimane, salterà anche la tappa in programma al Liceo classico Michelangiolo di Firenze dell'iniziativa "Parole in viaggio", organizzata dalla casa editrice Marietti 1820 per celebrare due secoli di attività. Giovedì 26 marzo infatti alle 11 Paolo Grossi, presidente emerito della Corte Costituzionale, avrebbe dovuto affrontare per gli studenti del liceo la parola Costituzione.
    Il viaggio in Italia coinvolge nove città (ad ognuna è associata una parola) e propone 11 lezioni, uno spettacolo e una mostra di libri e documenti (il programma dettagliato, che si avvale della collaborazione di Bper banca, Emme promozione, Edimill e Tuna bites, è sul sito www.mariettieditore.it/bicentenario).
    Per l'ANSA in anteprima un testo di Paolo Grossi, che per Marietti 1820 ha pubblicato "Una Costituzione da vivere.
    Breviario di valori per italiani di ogni età".
    COSTITUZIONE di Paolo Grossi In più occasioni mi è capitato, rivolgendomi a studenti in tutta Italia, di parlare di una attuale "giovinezza" della nostra Costituzione; e poiché sono consapevole che la nostra Carta è vecchia di ben settantadue anni, ho immediatamente cercato di motivare quella qualificazione che può sembrare stonata. Sì, una giovinezza che perdura, grazie alla impronta che ebbe al suo nascere.
    Frutto di una Assemblea Costituente liberamente eletta da tutto il popolo italiano (ed era la prima volta, in assoluto!), essa risente di come si lavorò in modo straordinariamente costruttivo e lungimirante negli anni 1946/1947, mettendo da parte le contrapposizioni ideologiche e politiche e mirando a fornire il nuovo Stato di basamenti sicuri. Ci furono sinergie, perché prevalse nei Padri Costituenti un forte sentimento di responsabilità.
    Erano i primi anni di rigenerazione di un popolo finalmente libero e finalmente capace di nutrire valori universalmente condivisi, tali da fondare una prospera e solida struttura politica. La si edificò su un pilastro portante: la persona umana, individuando i suoi diritti e i suoi doveri, e conclamando che la nascente Repubblica doveva avere come finalità preminente la protezione e promozione della dignità di ogni cittadino. Una persona, però, disegnata come creatura naturalmente sociale, in rapporto con gli altri e non chiusa in un suo isolazionismo egoistico; una persona che trovava integrazioni preziose nelle diverse formazione sociali (prima fra tutte la famiglia).
    L'architettura dei Costituenti non peccava di astrattezza e voleva, al contrario, servire al maggior benessere di ogni cittadino nella sua concreta esistenza quotidiana, nessuno escluso, tanto meno il più povero e il più bisognoso di aiuto. I Costituenti hanno identificato gli autentici valori che formano la radicazione profonda della nostra società e che rappresentano una inesauribile ricchezza; valori che possono reggere egregiamente alla usura del tempo e che rendono la nostra Costituzione, ancora oggi 2020, capace di ordinare adeguatamente la complessità della Repubblica. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it