Libri

Piccole librerie a rischio, volano vendite online

Indipendenti protestano contro chiusure, autori vanno sui social

Compie 30 anni la prima libreria Feltrinelli di Napoli

Redazione Ansa

I tabaccai sono aperti, ma le librerie no. Eppure sappiamo che anche la lettura dà dipendenza e che in certi frangenti è assolutamente un bene necessario. E' vero che siamo tutti chiusi in casa e ce la passiamo molto, molto meglio di quel che sarebbe stato non molto tempo fa, quando non c'era il web con le sue infinite possibilità di contatti a distanza, di gioco, di svago o l'enorme offerta tv, ma la lettura, il perdersi attraverso una pagina in mondi, storie, sentimenti virtuali coinvolgenti resta ancora uno ''strumento'' essenziale per vivere queste giornate.

I librai protestano, molti ricordano come, prima dell'ultimo decreto, fossero rimasti aperti ''per impegno e testimonianza di civiltà'' in gran parte d'Italia. ''Si deve essere trattato di un errore nella drammatica concitazione di questi giorni'' dice Ambrosetti, presidente dell'Ali - Associazione Librai Italiani, cui si affiancano ovviamente gli editori, che chiedono aiuti come ogni altra attività produttiva, ma unendosi anche al coro di tutte le istituzioni culturali, dai cinema ai teatri e musica, che usciranno da questa situazione in gravissima sofferenza.

Chi ha avuto un libro uscito nei giorni scorsi è come non avesse pubblicato nulla e le case editrici hanno sospeso le nuove uscite in programma. Il pericolo è in particolare per le librerie indipendenti, che già vivono un periodo difficile e devono puntare tutto sul rapporto personale col cliente, assediate come sono dalle grandi catene e soprattutto dalle vendite online. C'è qualcuno che pare stia provando a tenere i contatti con i clienti via telefono o internet e recapitare i libri a domicilio nel quartiere, che è un metodo di cui è stata lasciata libertà alle pizzerie, per esempio.

''E' tutto vero, ma è inevitabile che in questo momento si finisca per puntare sull'elettronica e vengano spinti in ogni modo gli ebook e sulle piattaforme di vendita come Ibs ce ne sono molti gratuiti, specie di titoli classici che gli editori hanno messo a disposizione, e per i più tradizionali si ordinano ovviamente anche i libri cartacei che arrivano veloci sino a casa o ci si rivolge a supermercati e edicole, che però hanno un'offerta limitata in genere ai bestseller'', spiega Sandro Ferri, fondatore e patron con la moglie Sandra Ozzola delle Edizioni E/O e di Europa Editions Usa e UK, celebri come scopritori e editori di Elena Ferrante, ma noti anche per aver ritirato i propri titoli cartacei da Amazon che chiedeva sconti e percentuali ''offensivi e insostenibili''. Questo non ha impedito però che nelle settimane appena passate la E/O sia stata la seconda per vendite nella grande distribuzione (appunto supermercati e edicole) dopo il colosso Mondadori, proprio grazie ai volumi dell'Amica geniale'.

Le piattaforme di vendita online, a conferma di tutto questo, pare abbiano avuto un'impennata di ordinazioni di circa il 50%. E in mezzo comunque restano gli autori, che i sono viste annullate tutte le presentazioni. Se di un libro si comincia a parlare, ora che si legge di più, diventa però difficile reperirlo. Non parliamo poi di autori debuttanti, che spariscono nella confusione generale. Molti, come fanno appunto alla E/O, invitano e guidano i propri autori all'uso dei social, a farsi vedere, a parlare, a leggere brani dei propri libri, a colloquiare coi lettori, a partecipare alle iniziative collettive per far vedere che sono presenti in questo momento e partecipano alla particolare situazione mettendo in gioco la loro creatività, il loro carisma. 

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