Cultura

In libreria una raccolta degli articoli di Bernardo Valli

Letteratura e arte, oltre 50 anni di giornalismo culturale

Redazione Ansa

BERNARDO VALLI, SE GUARDO ALTROVE (VENTANAS, PP. 598, EURO 25) Bernardo Valli, giornalista, classe '30, definito "il principe degli inviati", nel corso della carriera ha visitato "tutti i paesi". Ha raccontato sui quotidiani, dagli anni Cinquanta in poi, guerre e rivoluzioni.
    Se guardo altrove, uscito per Ventanas, raccoglie i suoi pezzi culturali, apparsi tra il 1962 e il 2019 su Il Giorno, Il Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa.
    La letteratura è il tema clou dell'antologia. Lo stile di Valli è colto e personale. Nella prefazione, intervistato da Simonetta Fiori, si definisce un lettore "onnivoro, appassionato" e "disordinato" , "un lettore primitivo" e "piratesco" perché "scoprivo una cosa e mi ci buttavo all'arrembaggio - confessa - senza nessun rispetto per filoni narrativi o scuole di pensiero".
    Rivela che "la curiosità per la letteratura è andata crescendo parallelamente al mio lavoro di inviato nel mondo" e che "leggere Musil in Thailandia o Tolstoj nel mio bungalow di Singapore è stata una esperienza formidabile, molto diversa da quella che avrei potuto fare stando seduto a casa".
    Se guardo altrove è un florilegio di recensioni e ritratti di scrittori tra cui Jean-Paul Sartre, Simone De Beauvoir, Roberto Bolaño, Corrado Alvaro, Georges Simenon, Albert Camus. Ma anche Graham Greene "che ha il fisico di un vecchio cow-boy", e Georges Bernanos "inquieto, assillato da problemi spirituali e pratici". Di Patrick Modiano, Valli annota:"Quasi tutti i suoi libri sono un tentativo di ricostruire, di completare i ricordi, come un restauratore cerca di ridare a un affresco tarmato l'originaria integrità".
    Quanto ai bestseller che hanno spopolato negli ultimi decenni, Valli riporta di aver gradito la corposa trilogia Millennium:"Ho dunque passato una settimana intensa, appassionante, con Lisbeth Salander e Mikael Blomkvist, i due eroi di Stieg Larsson".
    Apprezza l'autore svedese e lo descrive così:"Come capita ai grandi lettori autodidatti, Stieg Larsson ha immagazzinato negli anni una cultura vasta ed eclettica: divorava i libri di fantascienza, di strategia militare, di politica, di spionaggio, di informatica, con una predilezione per i romanzi scritti da donne, in particolare quelli polizieschi. Trovava lo stile femminile più preciso, più accurato".
    Non mancano in Se guardo altrove riflessioni sul lavoro del cronista:"Ho fatto un mestiere che non esiste più, legato al giornale di carta nato alla fine dell'Ottocento. Oggi i ritmi frenetici dell'online non consentono più quei tempi vuoti che mi hanno permesso di leggere, di studiare, di entrare ogni volta in una storia diversa", ricorda Valli. (ANSA).
   

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