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Solo se sono libera, voci di donne dal catalogo Castelvecchi

Iniziativa dall'8 marzo per tutto 2024. Tra autrici Zambrano, Weil

Redazione Ansa

Parte l'8 marzo e durerà per tutto l'anno 'Solo se sono libera. Voci di donne dal catalogo Castelvecchi' che tra le protagoniste della prima parte vede Ágnes Heller, Simone Weil, Chiara Bottici, Eva Illouz e María Zambrano. Ci saranno anche Alexandra Kohan, Zoja Svetova, Linda Nochlin, Estelle Zhong Mengual, Adriana Cavarero, Rachel Bespaloff, Teresa Forcades e Charlotte Salomon.
    Il progetto si pone l'obiettivo di raccontare le autrici del catalogo che appartengono ai campi più diversi del sapere con la pubblicazione di contributi inediti che saranno trasmessi sui social dell'editore, con estratti dai libri, presentazioni, uno store Amazon dedicato, e ogni mese un nuovo libro scaricabile gratuitamente dal sito Castelvecchi. "Siamo partiti da Ágnes Heller e dal suo pensiero. Il primo libro scaricabile che dà il nome al nostro progetto è 'Solo se sono libera', un volume-intervista in cui la grande filosofa ungherese di origini ebraiche ripercorre alcuni temi fondamentali del suo pensiero, primo fra tutti la libertà" spiega una nota dell'ufficio stampa dell'editore. "La libertà per me è il valore supremo. E lo era già a un'età in cui neanche conoscevo il concetto di valore supremo. A tre o quattro anni sentivo la libertà come uno stato che bisogna mantenere.
    Quando poi entrai nell'età adulta, a tredici o quattordici anni, ho capito che libertà significa anche assenza di repressione.
    Come tutti i bambini ebrei, durante l'occupazione tedesca venni condannata a morte, e così libertà per me significò semplicemente liberazione dal nazismo. Ma vuol dire anche parità, poter acquisire una cittadinanza e scegliere liberamente cosa fare della propria vita. Questo l'ho compreso dopo la liberazione dal nazismo, quando fu chiaro che l'Ungheria aveva bisogno di istituzioni indipendenti per poter esercitare la libertà appena conquistata. Ai tempi credevo ancora nelle istituzioni democratiche moderne che hanno avuto la loro origine in Ungheria tra il 1945 e il 1947, e mi illudevo che potessero durare" raccontava Agnes Heller, morta nel 2019. "Se non si può svolgere un'attività liberamente nella propria patria, poter cambiare Paese e proseguirla altrove è anche una forma di libertà. Io andai in Australia, poi in America e, dopo la fine del blocco orientale, decisi che potevo essere libera anche in patria: libera di esprimere la mia opinione, di partecipare alle manifestazioni, di aderire alle istituzioni e di votare quello che volevo. Normali libertà politiche - sottolineava - che nel blocco occidentale esistevano già da tempo, ma che per l'Ungheria erano delle novità". 
   

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