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Bobi Bazlen, i disegni dell'analisi per la prima volta in mostra

A Bookcity incontri e il libro 'Bazleniana' dal 20 novembre

Redazione Ansa

 Bobi Bazlen, il più immaginifico talent scout della scena editoriale italiana del '900, che ha fatto scoprire Svevo, è stato interlocutore privilegiato di Montale, ha introdotto nella cultura italiana Freud, Jung, Kafka, Musil, torna sulla scena con i suoi disegni e schizzi a matita, china, acquerello esposti per la prima volta alla mostra 'Nel Baule di Bazlen - I disegni dell'analisi' e filo conduttore del libro 'Bazleniana' (Acquario Editore). L'esposizione è organizzata da Acquario Editore, in collaborazione con il Laboratorio Formentini per l'editoria e la Fondazione Mondadori, in occasione della presentazione di 'Bazleniana', il 20 novembre alle 12.30 a Bookcity a Milano e si potrà vedere fino all'11 dicembre. Oltre all'incontro del 20 novembre 'Roberto Bazlen: una rapsodia' con Riccardo Cepach, Manuela La Ferla, Marina Mander, Alessandro Mezzena Lona, ci sarà un appuntamento, aperto al pubblico per approfondire il focus sui disegni esposti, venerdì 2 dicembre alle 18, sempre al Laboratorio Formentini, con Marco Belpoliti e Luigi Zoja.
    Scelti tra le centinaia di schizzi e disegni che Bazlen ha fatto dal 1944 al 1950 , i disegni di Bazlen , morto nel 1965, rappresentano il diario visivo della sua terapia psicoanalitica con Ernst Bernhard basata sulla pratica dell'immaginazione attiva. Nel Baule di Bazlen ci sono anche i disegni che hanno ispirato Bazleniana (pp. 248, euro 20,00), raccolta di scritti a più mani con 16 disegni autografi e testimonianze letterarie, suggestioni e rimandi che vanno oltre i sentieri della filologia e tentano l'azzardo di trovare nuovi punti di accesso al caleidoscopio bazleniano: miti, racconti e storie che ci dicono anzitutto chi siamo. Ed ecco il viandante, l'orientale, la coppia, il diavolo, i teatranti, l'isola, il gioco. E anche qui è evidente la cifra tipica della sua ricerca, lontano da qualunque concezione monolitica di cultura.
    Il libro propone per la prima volta disegni e altro materiale inedito, una piccola parte del suo lascito contenuta nel Fondo Bazlen di Luciano Foà. (ANSA).
   

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