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Michel Houellebecq, arriva la raccolta 'Interventi'

Testi e colloqui da Prevert a Carrère e Trump inediti in Italia

Redazione Ansa

MICHEL HOUELLEBECQ, INTERVENTI (LA NAVE DI TESEO, PP 480, EURO 22)

Si apre con 'Jacques Prévert è un imbecille' e si chiude con 'Il caso Vincent Lambert non sarebbe dovuto accadere', la raccolta 'Interventi'  di scritti e corrosive riflessioni di Michel Houellebecq, in cima alla rosa dei candidati favoriti al Premio Nobel per la Letteratura 2022, che verrà annunciato il 6 ottobre. Il libro esce il 5 ottobre per La nave di Teseo nella collana i Fari, con la traduzione di Sergio Arecco. "Contrariamente alla maggioranza delle persone, non temo la morte, anzi, invecchiando riscopro la mia giovinezza, a lungo dimenticata, e ogni tanto, quando le cose vanno male, mi rifugio comodamente nel mio lavoro. I miei libri mi garantiscono già una forma d’immortalità" dice Houllebecq.  Usciti su riviste e giornali francesi, sono testi e colloqui, inediti in Italia, nello stile corrosivo e controcorrente di Houellebecq. L'autore de 'Le particelle elementari', di 'Sottomissione' e di 'Annientare' ci racconta, come ha fatto nei suoi libri, il mondo in cui viviamo, ci parla delle letture e visioni che lo raccontano, interviene sulla tecnologia e il conformismo che scandiscono le nostre vite. Con il suo sguardo di osservatore implacabile, lo scrittore e poeta riesce a mettere in moto pensieri che riguardano tutti noi anche attraverso le occasioni più imprevedibili, contingenti e personali.
    "Anche se non voglio essere 'un artista impegnato', ho cercato in questi testi di persuadere i miei lettori della validità dei miei punti di vista, qualche volta sul piano politico, ma più spesso su diversi 'temi sociali' e sul dibattito letterario. Con questo libro non prometto assolutamente di smettere di pensare, ma almeno di smetterla di comunicare i miei pensieri e le mie opinioni, tranne in eventuali casi di grave emergenza morale. Ho cercato di classificare questi 'interventi' in ordine cronologico, per quanto ricordassi delle date. L'esistenza almeno apparente del tempo è sempre stata una grande fonte di fastidio per me; ma ci siamo abituati a vedere le cose in questi termini. Per questa volta, quindi, mi adatto" spiega Houellebecq.
    Nel libro di quasi 500 pagine si parla di 'Emmanuel Carrère e il problema del bene', di 'Donald Trump è un buon presidente', in uno scritto apparso su "Harper's Magazine" nel gennaio 2019, e di Neil Young con le sue magnifiche canzoni e il suo percorso musicale che ha qualcosa di maniaco-depressivo. Tra i colloqui quello con lo scrittore e giornalista francese Christian Authier. Ci sono anche un elogio del cinema muto, 'La questione pedofilia', 'Un rimedio alla spossatezza dell'essere'. In 'Ho letto per tutta la vita' Houellebecq rivela che a dieci anni si è ritrovato a leggere 'Graziella' di Alphonse de Lamartine e in 'Sono normale. Scrittore normale' ricorda la sua prima raccolta di poesie 'La ricerca della felicità' e il premio Tristan Tzara.

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