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Il cielo nella voce, la lirica vista da dentro

Crisi e riscatto di una cantante nella biografia di Maria Fausta Gallamini

Il cielo nella voce, la lirica vista da dentro

Redazione Ansa

ROMA - MARIA FAUSTA GALLAMINI - IL CIELO NELLA VOCE (Ed Diastema, pp168, euro 14)

Amare la musica e il canto e farne ragione della propria esistenza fin da giovanissima. L'esordio alla Scala, esibizioni con i più grandi nei maggiori teatri del mondo. Poi un accidente della vita, la voce che viene meno, un blackout momentaneo. Infine la riappropriazione delle proprie capacità, ma intorno non c'è più nessuno a chiamare sul palco. L'inizio di una nuova vita, il concerto di commiato e la conquista della serenità. E' la storia vera di Maria Fausta Gallamini, scritta dalla stessa protagonista in 'Il cielo nella voce - crisi e riscatto di una cantante lirica'.
    Nata a Genova, esordisce nel 1975, a vent'anni, al Teatro alla Scala, nel Macbeth di Giuseppe Verdi, con Claudio Abbado.
    Sulla sua strada incontra i più grandi direttori del Novecento: da Herbert von Karajan a Seiji Ozawa, da Lorin Maazel a Peter Maag. Calca i palchi più prestigiosi del mondo, partecipa a concerti sinfonici con le orchestre più note. Nel 1991, la morte del proprio maestro apre una fase critica della sua vita personale e professionale che incide pesantemente sulle sue certezze di artista e di donna. Impiega anni, e un lungo viaggio interiore, per trovare una nuova insegnante. La carriera, però, è svanita. Come un dono, nel 2003, Seiji Ozawa la richiama sul palco in Giappone. Sarà il commiato dalle scene, e il definitivo accoglimento di una nuova esistenza. 

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