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Romano Prodi racconta 'L'Europa' in un libro per immagini

In libreria per Rizzoli, 100 fotografie scelte e commentate

Redazione Ansa

ROMANO PRODI, LE IMMAGINI RACCONTANO L'EUROPA (RIZZOLI, PP. 192, EURO 29.90). Cento fotografie, scelte e commentate, dalle origini a oggi, raccontano 'L'Europa' in un libro per immagini di Romano Prodi, pubblicato da Rizzoli e dedicato "ai miei nipoti Chiara, Benedetta, Davide, Maddalena, Giacomo e Tommaso, cittadini della futura Europa", scrive.

"Regole condivise e rispetto della diversità: questo è il messaggio di un'Europa fondata sulla pace e sulla democrazia" dice Prodi, "padre" dell'euro e convinto sostenitore dell'allargamento dell'Ue. Ex presidente della Commissione Europea e due volte presidente del Consiglio, Prodi attraverso le vicende narrate in queste immagini parla al cuore e alla memoria del lettore. Ci mostra le tappe del cammino, i valori condivisi, le conquiste e le disillusioni dell'Unione Europea e ci fa compiere un percorso dalla ricostruzione postbellica alla caduta del muro di Berlino, dall'abolizione delle frontiere alla moneta unica, dal suffragio universale ai referendum, dalla ricerca scientifica all'Erasmus, fino alla recente uscita della Gran Bretagna.

    E nella conclusione, dedicata a 'Quale futuro per l'Europa?', scrive: "Si è aperto un nuovo capitolo della storia e, come è avvenuto alle origini del progetto europeo, abbiamo bisogno di leader forti e preveggenti che siano in grado di fare prendere all'Unione Europea le decisioni necessarie per avere un ruolo da protagonisti nella nuova storia. Non è difficile elencare le decisioni che, necessariamente, debbono essere prese. Si tratta infatti di costruire una politica estera e una difesa comune, di agire insieme nel campo dell'immigrazione e degli aiuti ai Paesi in via di sviluppo, di proseguire e ampliare la cooperazione nella politica economica e nei grandi progetti scientifici dai quali dipende il nostro futuro. Tutti obiettivi semplici da individuare, ma che esigono una visione politica comune ancora molto difficile da mettere in atto, anche se i grandi muta-menti globali ai quali stiamo assistendo indicano in modo inequivocabile la strada da seguire. Tutti i grandi obiettivi possono essere raggiunti solo se si preparano gli strumenti politici per poterli raggiungere. Nel caso dell'Unione Europea lo strumento necessario e sufficiente per riagganciare la storia è uno solo: l'abolizione dell'unanimità nei processi decisionali europei. Nulla può essere deciso con l'obbligo di adesione unanime di tutti i ventisette Paesi che compongono l'Unione.
    Nessun sistema democratico può funzionare in questo modo. Si tratta di una vera e propria rivoluzione che, come tutte le rivoluzioni, provocherebbe certamente grandi dissensi. È probabile anche che qualche Paese membro non sia a nessun costo disposto ad accettare i più stretti legami che questa decisione comporta. Questo sarebbe un male, ma è certo un male minore rispetto a un'Europa che, dopo avere tanto dato al mondo, si rassegna a cancellare il suo passato e a rinunciare per sempre al suo futuro. Se riusciremo a superare l'ostacolo dell'unanimità, l'Europa potrà raggiungere gli obiettivi e affrontare le sfide che l'attendono". 

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