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Storia delle 'Donne fotografe', da Modotti a Lee Miller

Cofanetto in tre volumi 15 luglio in libreria per Contrasto

Storia delle 'Donne fotografe', da Modotti a Lee Miller

Redazione Ansa

Pioniere come Tina Modotti, rivoluzionarie come Lee Miller, visionarie come Francesca Woodman. Alle grandi autrici che hanno fatto la storia della fotografia viene dedicato 'Donne fotografe' (euro 42,00), un cofanetto in tre volumi a cura di Clara Bouveresse e Sarah Moon, che sarà in libreria il 15 luglio per Contrasto, con quasi 200 duecento fotografe. Tre volumi con immagini in bianco e nero e a colori per un viaggio che ripercorrere tutta la storia della fotografia attraverso lo sguardo delle donne.

Il progetto della Bouveresse, storica della fotografia e della Moon, fotografa e vedova di Robert Delpire, è nato con l'intento di indagare il contributo fondamentale delle donne alla fotografia e di stilare una specie di lungo catalogo delle autrici più significative. L'obiettivo era colmare quella disparità constatata da Delpire nel 2017 quando, facendo un bilancio della sua storica collana Photopoche, Fotonote nella versione italiana edita da Contrasto, si è reso conto che su 150 volumi sui più grandi maestri della fotografia ben pochi fossero quelli dedicati alle donne. Lo stesso, allargando lo sguardo, accade in generale per le pubblicazioni editoriali e per le mostre. Le due curatrici ci mostrano così che donne fotografe ce ne sono sempre state, hanno gestito studi fotografici, depositato brevetti, raccontato il mondo, sperimentato, ricercato, esercitato il proprio talento nell'arte del ritratto, del fotomontaggio surrealista, della moda e del reportage.

I tre volumi in cofanetto partono dalle Pioniere (1851-1936), intraprendenti e coraggiose sperimentatrici come Julia Margaret Cameron, Claude Cahun o Imogen Cunningham, donne che si impossessano dalla fotografia fin dalla sua creazione, aprendo studi e laboratori fotografici, inventando, viaggiando. Ci sono poi le Rivoluzionarie (1937-1970), che con nuova energia hanno documentato guerre, scontri politici e importanti questioni sociali, come Margaret Bourke-White, Gerda Taro, Diane Arbus, Eve Arnold o Vivian Maier. Donne che rivendicano un approccio soggettivo e personale, prendono posizione e partecipano a diverse battaglie con la loro fotografia, estremamente impegnata. E infine le Visionarie (1970-2010), che hanno combinato la fotografia con video, installazioni e altri media mettendo anche in discussione il concetto di creazione di immagini, come Cindy Sherman, Sophie Calle o Shirin Neshat.

Il mondo della fotografia rompe inoltre i confini occidentali, e vengono così valorizzate molte fotografe di altri continenti. La selezione è "destinata ad essere ultimata, rimessa in discussione, estesa. Questo mattone per la costruzione dell'edificio della storia delle donne fotografe vuole essere insomma un contributo e non una sentenza definitiva" come scrive Clara Bouveresse.

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