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'Spacca l'infinito', il romanzo di una vita di Pelù

Nel volume il racconto del cantante bambino e radici di famiglia

Piero Pelù in un'immagine di archivio

Redazione Ansa

FIRENZE - Un continuo dialogo tra l'uomo di oggi e il bambino di ieri, passando attraverso la storia italiana, dalle trincee della prima guerra mondiale agli anni del fascismo, dalla guerra fredda alle incertezze dei nostri giorni, seguendo i sogni di un ragazzo che in uno scantinato sul lungarno di Firenze muoveva i primi passi nel mondo della musica. E' quanto racconta 'Spacca l'infinito - Il romanzo di una vita' (Giunti editore, pp. 276, 18 euro), il libro del cantautore fiorentino Piero Pelù, presentato a Firenze.

Un volume, scritto in terza persona e condito da salti temporali tra passato e presente, nato nei mesi del lockdown in cui i riflettori si sono spenti e i cantanti sono stati costretti a scendere dai palchi. "In questo libro - racconta il frontman dei Litfiba - c'è quello che non ci si aspetta, parlo molto delle radici della mia famiglia che sono un po' anche le radici del secolo scorso, perché ci sono dentro tantissimi eventi che fanno parte del nostro dna: la storia delle guerre, del fascismo, il dopoguerra, il nucleare. Tutto quello che fa parte del mio mondo, di cui parlo anche nelle canzoni, ma che non avevo ancora raccontato in una forma così esplicita". Raccontando della nascita del libro Pelù ha spiegato che "è figlio di una frustrazione", perché "il mio album uscito dopo Sanremo stava decollando e poi è esploso in volo perché è scoppiato il Covid. Nel marzo del 2020 - sottolinea - il mio disco doveva essere in piena promozione e, invece, io ero chiuso in casa e quindi ho cominciato a scrivere i miei ricordi".

Anche se il libro non racconta il Piero Pelù rocker, 'el Diablo' dei Litfiba, la musica è comunque presente nel romanzo della vita del cantautore. "La musica è proprio la colonna sonora della mia vita - spiega -, qualsiasi musica, da quando ero bambino e ho avuto la fortuna di avere un nonno appassionato di musica che mi faceva ascoltare di tutto e mio padre che portava a casa i vinili di Jannacci, le fiabe sonore e poi i Beatles, i Pink Floyd, il punk. Il mio attaccamento alla musica è assolutamente incondizionato e primario".

E parlando proprio di musica Pelù ha ricordato la morte, avvenuta a Fiesole, del collega e amico Enrico Greppi, carismatico leader della Bandabardò: "Un artista, un poeta, un amico fraterno, una perdita durissima da accettare - ha detto -. Per fortuna Erriquez ci ha lasciato un patrimonio di canzoni e pensieri meravigliosi".

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