Cultura

Sangiuliano, con Gentile per portare la cultura tra la gente

Il ministro inaugura la mostra sul filosofo a 80 anni dalla morte

Redazione Ansa

Settantacinque opere tra originali e riproduzioni provenienti da diverse istituzioni, tra cui la Fondazione Roma Sapienza, l'Archivio Giovanni Gentile, l'Istituto della Enciclopedia Italiana, sono il fulcro della mostra che si tiene all'Istituto Centrale per la Grafica del ministero della Cultura, a Roma, a Palazzo Poli, dal 16 aprile al 7 luglio 2024.

"Giovanni Gentile è stato riconosciuto da autorevoli studiosi uno tra i più importanti filosofi europei del Novecento, insieme a Benedetto Croce. La sua è un'elaborazione teorica che offre ancora oggi spunti" ha sottolineato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, visitando la mostra aperta a Roma all'Istituto Centrale per la Grafica. "La stessa scelta del titolo indica una visione: 'Scendere in strada' è un motto che lo stesso Gentile adoperò per esortare gli intellettuali a proporre la cultura tra la gente" ha evidenziato il ministro.

All'anteprima erano presenti, tra gli altri, il presidente del Senato, Ignazio La Russa; il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani; la sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni; la sottosegretaria alla Difesa, Isabella Rauti; il presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone; il presidente della Commissione Sanità, Lavoro e Affari Sociali del Senato, Franco Zaffini; il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri e alcuni eredi della famiglia.

L'esposizione si intitola infatti Scendere per strada. Giovanni Gentile tra cultura, istituzioni e politica, e arriva nella ricorrenza degli ottant'anni dalla sua morte. Dopo una parte introduttiva dedicata alla biografia e ad alcuni momenti cruciali della sua vita accademica e politica, l'esposizione ripercorre le diverse istituzioni che Gentile promosse e diresse negli anni Venti e Trenta del secolo scorso.

Nella prima sala è dato risalto all'Enciclopedia Italiana, al Centro Nazionale di Studi Manzoniani, all'Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente e all'Istituto Italiano di Studi Germanici. La seconda sala è incentrata su altre due istituzioni culturali che ebbero un legame forte con Gentile: la Scuola Normale Superiore di Pisa, che lo ospitò prima come studente e poi come direttore, e l'Accademia Nazionale dei Lincei. Sempre in questo ambiente, ampio spazio è dato alla complessa Riforma Gentile pensata ed emanata con una serie di Regi Decreti nel 1923, che diede vita a una scuola selettiva e gerarchica nutrita di tradizioni storiche e studi umanistici. Vi sono anche approfondimenti sull'Istituto Nazionale fascista di cultura e sulla morte del filosofo il 15 aprile del 1944 per mano di un gruppo di partigiani fiorentini. 
   

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