Cultura

Morta Maria Pacini Fazzi, fondò la casa editrice

Scomparsa a Lucca a 93 anni

Redazione Ansa

E' morta a Lucca Maria Pacini Fazzi, 93 anni, fondatrice nel 1966 insieme al marito Arnaldo dell'omonima casa editrice che oggi conta oltre mille titoli.
    "Ci ha lasciato nel tardo pomeriggio di sabato 13 aprile la nostra fondatrice Maria Pacini Fazzi. La ricorderemo sempre con stima e affetto per la sua professionalità, la sua umanità, la passione per il suo lavoro, l'amore per la sua città. Grazie per quanto ci ha dato, signora Maria", è scritto sul profilo della Pacini Fazzi editore.
    Conosciuta come la signora dell'editoria di Lucca, aveva fondato la sua casa editrice ispirata da Leonida Repaci. Lucca costituisce anche il punto di partenza per le prime opere, centrate sulla storia e sull'arte lucchese. Negli anni successivi il campo d'indagine si allarga alla Toscana, per arrivare oggi a testi non più esclusivamente connotati dal legame ad un ambito territoriale. Nascono così sezioni e collane di bibliografia, storia della letteratura e arte, monografie di carattere storico e la collana biografica 'Italiane'; e poi filosofia, teatro, senza dimenticare i libri di cucina. Maria Pacini Fazzi era stata insignita del titolo di commendatore della Repubblica mentre nel 1989 la casa editrice aveva ricevuto il premio Cultura della Presidenza del consiglio dei ministri.
    Dieci anni dopo Maria Pacini Fazzi riceve il premio speciale della giuria del premio nazionale di letteratura e giornalismo Alghero donna.
    "Chiunque voglia conoscere qualche aspetto di Lucca in modo non superficiale si troverà a sfogliare centinaia di libri editi da Maria Pacini Fazzi - il ricordo del sindaco Mario Pardini -.
    È difficile circoscrivere il vuoto lasciato da questa perdita.
    Maria Pacini Fazzi è stata una pioniera dell'imprenditoria femminile e per decenni ha incarnato il senso più profondo della cultura lucchese, tramandandola in modo indelebile alle generazioni che verranno. Un'operazione continua ed imponente, che ha riproposto e rinnovato la tradizione accademica della città, quella letteraria ma anche quella popolare, traghettandole nel futuro, coltivando e crescendo generazioni di studiosi e autori, mappando il territorio fino in ogni angolo, costruendo relazioni con intellettuali ed istituzioni italiane e straniere". (ANSA).
   

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