Cultura

Conservatori, l'analisi di un pensiero politico complesso

Libro Invernizzi e Sanguinetti su tema non del tutto esplorato

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 04 OTT - CONSERVATORI, STORIA E ATTUALITA' DI UN PENSIERO POLITICO di MARCO INVERNIZZI e OSCAR SANGUINETTI (EDIZIONI ARES, PP.304, 20 EURO) Affrontare l'universo del conservatorismo non si presenta semplice: da un lato la complessità perfino definitoria del termine prima ancora del tema, dall'altro la necessità di un approfondimento che ricostruisca in una prospettiva storica, politologica e scientifica. Su questo versante appare interessante, quanto necessario, il lavoro di Conservatori, Storia e attualità di un pensiero politico.
    Il libro, di Marco Invernizzi e Oscar Sanguinetti arricchito dai contributi di Giovanni Orsina, Andrea Morigi, Francesco Pappalardo e Mauro Ronco, con rigore e attenzione non comune dipana non pochi imprecisioni e luoghi comuni.
    Il conservatorismo non è semplicemente una mentalità individuale o una condizione di fatto: è anche un fenomeno - sostengono gli autori -, una realtà osservabile, di natura collettiva e culturale, civica e politica, ovvero un insieme di giudizi non episodici sul reale che un gruppo umano ha formulato nel tempo e continua a formulare: possiede cioè un pensiero, ha avuto e ha dei teorici, ha una ricaduta sulla società e sulla politica e, ormai, anche data da qualche secolo. "Non è tuttavia un'ideologia, almeno - viene precisato - come la si intende comunemente".
    Particolarmente originale nella sua trattazione Andrea Morigi: "Il processo di trasformazione della Destra italiana, ormai in atto da decenni, consiste in un affrancamento dallo statalismo e nella centralità del diritto naturale", scrive tra l'altro. E per stare al presente la 'firma' del quotidiano Libero ricorda quando la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha citato nel suo primo discorso alla Camera il filosofo Roger Scuton, "uno dei grandi maestri del conservatorismo europeo", costringendo i mezzi di informazione a chiedersi cosa, e come mai, fosse cambiato nel pantheon culturale della Destra italiana. (ANSA).
   

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