Cultura

Libri, Mussardo svela se Pontecorvo fu una spia dell'Urss

"Maksimovic" sarà presentato domani a Trieste

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 14 SET - GIUSEPPE MUSSARDO, MAKSIMOVIC. LA STORIA DI BRUNO PONTECORVO (Castelvecchi; 426 Pag; 22 euro) "Una spia, certo, ma non certo nel senso tradizionale, ma una spia perché forniva alcune informazioni, magari perfino in modo inconsapevole, chiacchierando. Anche perché aveva una enorme fiducia nei sovietici ed era in generale estremamente ingenuo, direi in modo imbarazzante". Così il fisico della Sissa Giuseppe Mussardo descrive Bruno Pontecorvo, uno degli scienziati migliori del dopoguerra e una delle personalità più enigmatiche dello stesso periodo.
    Mussardo è l'autore di una corposa biografia dello scienziato dei "ragazzi di via Panisperna", che svela numerosi episodi ed eventi della sua vita rimasti finora poco chiari quando avvolti dal mistero addirittura. Ad esempio, le modalità con le quali lui e la sua famiglia (5 persone complessivamente) sono fuggiti nel 1950 facendo sparire le loro tracce, per comparire cinque anni più tardi dall'Urss con un articolo pubblicato sulla Pravda firmato Bruno Maksimovic Pontecorvo. "Nel libro do una chiave interpretativa per dare una spiegazione naturale di tutta una serie di fatti", dice Mussardo. Spia involontaria e senza introiti: "Denari non sono mai intercorsi con lui e con tanti altri scienziati, lo facevano solo per pura convinzione ideologica.
    Pontecorvo quando era ancora a Roma aveva scoperto come catturare la particella più elusiva dell'universo: il neutrino.
    Poi era riparato in Francia, fino all'arrivo dei nazisti, quando nel 1940 fuggì in modo rocambolesco percorrendo in bicicletta gli 800 chilometri da Parigi a Tolosa. Lì lo raggiunse la moglie, la svedese Marianne, e insieme volarono negli Usa. Da lì, Pontecorvo si trasferì in Canada dove lavorò al versante anglo-canadese del Progetto Manhattan per la costruzione della bomba atomica. E' nel paese del Nord America che si verifica il primo grande scandalo di spionaggio legato all'atomica.
    Pontecorvo finì nella rete, interrogato addirittura dal noto agente dell'inglese MI5 Ian Fleming, ma poi non fu mai trovato alcun suo coinvolgimento nell'attività spionistica che faceva giungere a Roma tanti segreti proprio del Progetto. Ma i dubbi su di lui si addensavano per via delle sue simpatie comuniste.
    "Era stalinista, animato da una fede cieca nella lungimiranza dei dirigenti comunisti a Mosca", indica ancora Mussardo. Il docente della Sissa, che definisce "geniale" Pontecorvo, presenterà il libro domani a Trieste. (ANSA).
   

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