(di Mauretta Capuano)
(ANSA) - ROMA, 08 FEB - Espande i suoi orizzonti e realizza
un sogno il Paff! - Palazzo Arti Fumetto Friuli che dal 10 marzo
diventa, con il patrocinio del Ministero della Cultura, un
innovativo Museo Internazionale del Fumetto, a Pordenone.
Cuore del nuovo International Museum of Comic Art, che si
estende su 2.200 metri quadrati, è la mostra permanente
dedicata alla storia del fumetto, curata da Luca Raffaelli che
propone un percorso nuovo, multimediale, interattivo, in cui la
tavola originale è solo uno degli stadi di lettura e al
visitatore è richiesta una partecipazione attiva. Circa 200 gli
originali esposti dei più famosi fumettisti di tutti i tempi e
oltre 500 fra schizzi, fogli di sceneggiatura, pubblicazioni
storiche e rare, provenienti da tutto il mondo tramite acquisti,
prestiti e donazioni.
Tra queste uno splendido Carl Barks, il creatore di Zio
Paperone, come emblema del Comic Book che è il formato famoso
per i super eroi. Una striscia di Segar del 1938 con Olivia
protagonista, che è una delle ultime che il creatore di Braccio
di Ferro ha realizzato. Un Otto Messmer del '33, con Felix il
Gatto. Una tavola inedita del Maus di Art Spiegelman "che lui
non ha inserito nel libro conclusivo ma che è bella
assolutamente come le altre. Abbiamo anche degli originali di
Aurelio Galleppini , il creatore grafico di Tex. Una tavola di
Guido Buzzelli del primo Texone. Le tavole di Diabolik. Il
formato Lupo Alberto con la collaborazione di Silver" racconta
Raffaelli che è esperto e storico del fumetto.
"L'originale è il punto di partenza, le riproduzioni nascondono
sorprese e trasformazioni meravigliose. E' la prima volta che il
fumetto viene raccontato in tutto il suo percorso e con tutto
quello che le riproduzioni hanno scatenato dopo, i grandi
successi, il merchandising, gli oggetti, i telefilm, i filmati,
le interviste, le produzioni televisive, radiofoniche. Tutto
questo è unico" spiega Raffaelli. Tra i pezzi forti anche -
racconta - "una tavola di Chester Gould, l'autore di Dick Tracy,
il grande detective. Siamo negli anni'40. Tracy è stato uno dei
grandi che ha fatto partire i telefilm e avremo la possibilità
naturalmente di vederli".
Suddivisa in 9 sezioni, dedicate ai formati, fino alla graphic
novel che ne segna il superamento- la mostra comprende anche i
lavori di grandi come Milton Caniff, Benito Jacovitti, Magnus,
Milo Manara, Andrea Pazienza, Hugo Pratt, Alex Raymond, Charles
M. Schulz. Sarà inoltre esposta una scultura di Ivan Tranquilli
e Davide Toffolo ha realizzato la tavola introduttiva sul
protofumetto.
Sotto la direzione artistica del suo fondatore, presidente e
direttore artistico, Giulio De Vita, il Paff! International
Museum of Comic Art è una realtà unica in Italia che trova
analogie, per concept e dimensioni, solo nelle capitali europee
come Parigi e Bruxelles. "Sono fumettista da quando avevo 16
anni. Fin da piccolo disegnavo sui frigoriferi, sui diari, sulle
lavagne, per terra. E' una vocazione che condivido con
tantissimi altri autori. Mi sto dedicando da orami sette anni a
questo sogno e siamo riusciti a realizzarlo grazie alla
collaborazione e fiducia delle istituzioni. Abbiamo iniziato
questa avventura gradualmente. Abbiamo avuto a disposizione,
grazie al comune di Pordenone, questa struttura splendida, era
un area anche mediamente degradata e siamo riusciti a
bonificarla e renderla fruibile. Il Museo è il pezzo finale del
progetto originale del Paff che prevede mostre temporanee,
attività didattiche e di formazione, interazione con le altre
discipline, non solo artistiche" ha sottolineato oggi alla
presentazione a Roma, Giulio De Vita. All'incontro, moderato da
Giorgio Gosetti, sono intervenuti il fumettista Ivo Milazzo, la
direttrice Centrale Cultura e Sport Regione Autonoma Friuli
Venezia Giulia, Anna Del Bianco e il vicesindaco e assessore
alla Cultura del Comune di Pordenone. Alberto Parigi.
"L'idea fondante del Paff è utilizzare il linguaggio del fumetto
non solo come arte ma come strumento di divulgazione proprio per
il fatto che è una arte ibrida. Continueremo a fare acquisizioni
da collezionisti, aste ma contiamo molto sui prestiti e
donazioni e sul dialogo con altri musei" ha sottolineato De
Vita.
"Credo che la trasformazione del Paff in Museo Internazionale
incarni quello che è lo scopo mediatico del fumetto: la
relazione tra chi crea un'opera, tra chi la divulga, cioè la
parte imprenditoriale, e chi gli da vit, che è il lettore" ha
sottolineato Milazzo. (ANSA).
Diventa museo il Paff!, fumetto come non lo avete mai visto
Apre 10 marzo a Pordenone. A mostra permanente Paperone e Olivia