Cultura

Ceruti, Graham e Maalouf entrano in giuria al Nonino

Prossima edizione, 46/o anno, si terrà il 27 Gennaio 2024

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 01 FEB - Lo scrittore libanese Accademico di Francia Amin Maalouf, la poetessa statunitense Jorie Graham e il filosofo italiano Mauro Ceruti sono i nuovi giurati del Premio Nonino, nato per la valorizzazione della civiltà contadina. La prossima edizione del premio, per il 46/o anno, si terrà sabato 27 gennaio 2024, come da tradizione a Ronchi di Percoto (Udine), nelle Distillerie Nonino.
    La giuria risulta così composta oggi: Antonio Damasio (Presidente), Adonis, Suad Amiry, John Banville, Luca Cendali, Mauro Ceruti, Jorie Graham, Emmanuel Le Roy Ladurie, Amin Maalouf, Claudio Magris, Norman Manea, Edgar Morin. Il Premio Nonino ha premiato per sei volte personalità cui sarebbe stato assegnato poi il Premio Nobel (Rigoberta Menchù, V.S. Naipaul, Tomas Tranströmer, Mo Yan, Peter Higgs, Giorgio Parisi).
    Amin Maalouf, Premio Internazionale Nonino 1998, parla del Premio Nonino come di una iniziativa che "occupa un posto speciale nel panorama culturale, ove letteratura e idee si fondono con l'amicizia, la convivialità e l'antica venerazione dei poeti per la natura e la bellezza". Lui vinse il premio 25 anni fa e "rappresentava realmente, per mia moglie e per me, una sorta di adesione simbolica all'Italia, alla sua terra generosa, alla sua civiltà millenaria, e alla sua arte di vivere".
    Anche Jorie Graham, Premio Internazionale Nonino 2013, parla della "grande Famiglia del Premio Nonino", della sua "lunga visione" e delle "profonde radici reali e metaforiche nella terra del Friuli", della sua "immensa generosità".
    Infine, Mauro Ceruti, Premio Nonino a un Maestro del nostro tempo 2022, è del parere che "oggi più che mai, in un tempo così drammatico e incerto, la grande famiglia del Premio Nonino potrà essere, come sempre è stata, protagonista nel promuovere lo sviluppo di una coscienza e di una conoscenza delle origini, delle potenzialità e dei destini dell'umanità, incoraggiando gli esponenti più creativi della cultura internazionale, in tutte le sue espressioni", un "fruttuoso ethos planetario". (ANSA).
   

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