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Informazione culturale, i social battono tv e giornali

Ricerca Ipsos-Osservatorio Italia News al Festival di Urbino

Redazione Ansa

I contenuti culturali sono conosciuti principalmente grazie ai social network e ben 7 italiani su 10 si informano solo attraverso fonti a cui possono accedere in modo gratuito: sono alcuni dei risultati emersi nella Ricerca Ipsos-Osservatorio Italia News dedicata a come gli italiani attingono alla cultura, presentata oggi nell'ambito della decima edizione del Festival del Giornalismo Culturale di Urbino (7-9 ottobre) dal titolo "Dal Web alla Terza pagina".
    Secondo i dati infatti, il 54% dei 1000 intervistati viene a conoscenza di contenuti culturali proprio frequentando i social, che ormai hanno superato le fonti tradizionali Tv, radio e giornali (53%). Seguono il passaparola (45%) e a distanza l'incontro fortuito con il contenuto di interesse (30% "per caso"). Per quanto riguarda l'approfondimento, si scelgono sempre meno i canali tradizionali come riviste cartacee (36%) e televisione (42%), e parallelamente il mondo digitale avanza, con i siti web al 66%, le riviste digitali al 36%, i forum online (28%). Sulla modalità di fruizione culturale, quella online è la più gradita (il 58% indica "moltissimo" o "molto") e precede nettamente la televisione (45%).
    Anche quando si cerca un'informazione culturale si passa soprattutto dai social network (42%): in testa resiste Facebook (31%), seguita da Instagram (30%) e da YouTube (27%). A grande distanza si posiziona Tik Tok (13%), che precede a sorpresa Twitter, Twich, Pinterest e Snapchat.
    Tra i giovani (18-34 anni) sono molto apprezzati i podcast (33%), trainati proprio dai social media (il 68% dei fruitori di podcast ne viene a conoscenza grazie a queste piattaforme). E' evidente quindi come l'informazione culturale sia sempre più legata al passaggio sulla Rete, con un mondo digitale che fa da traino rispetto al mainstream, riuscendo a catalizzare l'attenzione del pubblico su questi temi perché offre un'esperienza dinamica e di qualità. Peccato però che, secondo l'indagine, solamente il 36% degli intervistati ritiene sia molto importante dedicare tempo all'approfondimento culturale.
    Il 63% degli intervistati inoltre vorrebbe un accesso più facile ai contenuti culturali di interesse.
    Una parte della ricerca è infine dedicata all'intellettuale, per comprendere se questa figura - un tempo centrale nel mondo culturale - sia ancora oggi un punto di riferimento. Secondo i dati, si impone una riflessione sull'intellettuale e il suo ruolo: il 43% degli intervistati infatti non riesce a definirlo e solamente il 31% lo ritiene importante. Tra chi ne riconosce l'importanza, l'intellettuale deve avere queste caratteristiche: curriculum di livello (46%), visibilità mediatica (32%), vincere premi prestigiosi (34%), alimentare il dibattito pubblico (34%).
    "La notizia della Ricerca Ipsos-Osservatorio News Italia sulla fruizione dell'informazione culturale da parte degli italiani è che il mainstream sugli argomenti culturali si sta nutrendo del mondo digitale", afferma Lella Mazzoli, direttrice del Festival del Giornalismo Culturale. "La fruizione dell'informazione culturale sta cambiando, così come il giornalismo culturale vive una fase creativa: siamo già di fronte a due forme di scrittura, una per i social network, l'altra per la carta. E la vera sorpresa è che quando si sovrappongono creano qualità". (ANSA).
   

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