(di Alessandra Baldini)
(ANSA) - NEW YORK, 29 SET - Un classico 'Pimm's' per Thomas
Gainsborough e la sua Grace Dalrymple Elliott, mentre per il
ritratto di Mrs. Francis Leyland di James Whistler, un artista
che amava le 'giapponeserie', il drink scelto è un 'Sake
Highball'. Per Thomas More di Hans Holbein il Giovane, la scelta
d'obbligo è stata un 'Bloody Mary' che prende il nome da Maria
Prima, la figlia di Enrico Ottavo e Caterina d'Aragona che il
filosofo e consigliere di corte del sovrano conobbe quando era
principessa. Sono questi alcuni cocktail che i curatori della
Frick Collection hanno abbinato ad alcuni dei quadri più celebri
del museo in una serie di 'happy hour' virtuali andate in onda
con cadenza settimanale durante lunghi mesi del lockdown da
Covid. "Cocktails with a Curator" è ora un libro che
ripercorre le tappe di quell'esperienza: un minitrattato di
mixologia, un corso accelerato di storia dell'arte e
un'introduzione ai capolavori della raccolta fondata dal magnate
dell'acciaio Henry Frick all'inizio del Novecento.
Premiato con un Webby (l'Oscar di Internet), l'appuntamento
su YouTube era nato per far sì che il museo restasse in contatto
con il suo pubblico durante i mesi più difficili del Covid. Era
rapidamente diventato un fenomeno globale, discusso e commentato
non solo tra specialisti, con oltre 1,8 milioni di persone
collegate nei 65 episodi in streaming andati in onda ogni
venerdì pomeriggio.
In ogni video i curatori della Frick, Xavier Salomon, Aimee
Ng e Giulio Dalvit non si limitavano a raccontare da casa le
peculiarità delle opere - dipinti e sculture, mobili e
porcellane dal Medioevo all'inizio del Novecento - ma
accompagnavano la chiacchierata tra amici con un cocktail 'a
tema': Aimee aveva scelto un 'Jaded Countess' a base di
assenzio, vodka, succo di limone e sciroppo per il ritratto
della Contessa d'Haussonville di Ingres. Mentre Salomon, nella
prima puntata della serie, aveva abbinato un 'Manhattan' al 'San
Francesco nel deserto' di Giovanni Bellini: due once di Bourbon,
3/4 di vermouth rosso dolce e una goccia di Angostura. "Uno dei
miei drink preferiti che celebra la città di New York", aveva
spiegato mentre tra mille incertezze, milioni di newyorchesi
erano prigionieri in casa.
I primi quadri erano stati scelti proprio in virtù del loro
valore evocativo delle condizioni di vita create dal Covid:
l'isolamento a La Verna del Santo di Assisi era risuonato sugli
schermi del computer che accomunavano il curatore al suo
pubblico del "tutti a casa". (ANSA).
Dalla Frick un libro tra ricette e storia dell'arte
Cocktail con il curatore frutto dell'esperienza del Covid