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Mario Desiati trionfa a prima finale in 7 dello Strega

166 voti per Spatriati , secondo Piersanti, terza Carati

Redazione Ansa

Mario Desiati trionfa al 'Premio Strega 2022', in un'edizione che resterà nella storia del più ambito riconoscimento letterario italiano per essere stata la prima con 7 autori in finale. Arrivato con la fidanzata al Ninfeo di Villa Giulia, a Roma, poco dopo le 21, con abito gessato Valentino, una camicia di seta crema, al collo un collarino fetish che ricorda quello di Damiano dei Maneskin, gli occhi truccati con kajal e scarpe Converse arcobaleno come la mascherina, Desiati ha brillato subito per originalità la sera della proclamazione, il 7 luglio, all'improvviso bagnata della pioggia. "La Puglia è una terra di frontiera. Sono cresciuto con gli scrittori pugliesi del Novecento, una di queste era Mariateresa Di Lascia che vinse qui nel 1995, ma non potè ritirare il premio perché morì alcuni mesi prima. Lo dedico a lei e ai lavoratori dell'editoria italiana e alle anime che lavorano al mondo del libro italiano. Non basta la passione, ci vuole un contratto vero" ha detto a caldo Desiati con la bottiglia di Strega in mano. La diretta su Rai3 è partita alle 23 sotto un improvviso ma breve acquazzone, con Geppi Cucciari sotto l'ombrello tenuto da Emanuele Trevi, presidente del seggio, e un fuggi fuggi degli ospiti sotto i portici del Ninfeo. Vincitore annunciato, super favorito dall'inizio della competizione, Desiati, con 166 voti per il suo 'Spatriati' (Einaudi), ha sbaragliato tutti al suo secondo emozionante ritorno in finale dopo quello del 2011 con Ternitti (Mondadori).
    I suoi personaggi irregolari, alla ricerca di un futuro e di un'identità, come Francesco Veleno (che avevamo già incontrato ne 'Il Libro dell'amore proibito') e Claudia Fanelli, protagonisti di questa storia fluida, ambientata tra la Puglia e Berlino, dove torna spesso la parola patria, hanno conquistato pubblico e critica. Lui è insicuro, lei è ribelle, sono profondamente amici fin dai tempi del liceo a Martina Franca e arriveranno sugli schermi grazie alla Dude, giovane casa di produzione milanese che ha acquistato i diritti del romanzo presentato allo Strega da Alessandro Piperno. 'Spatriati' è una parola del dialetto martinese che vuol dire, appunto, irregolare. "E' un seme dentro tutti noi' spiega Desiati, 45 anni di Martina Franca.
    Al secondo posto, con un ampio distacco, Claudio Piersanti che ha avuto 90 voti per il suo 'Quel maledetto Vronskij ' (Rizzoli) in cui racconta la storia di un tipografo, Giovanni, che non si arrende all'improvviso addio, in un biglietto, della moglie Giulia, con cui sta insieme dall'adolescenza. E al terzo Alessandra Carati, con un vestito cortissimo fiorato sui toni grigio neri, in stile giapponese che ha avuto 83 voti per 'E poi saremo salvi' (Mondadori) con Aida, profuga bosniaca che a sei anni fugge dalla guerra con la famiglia verso l'Italia.
    Con lei era ex aequo nella settina finalista Fabio Baca' (anche nella cinquina del Premio Campiello 2022) che si è aggiudicato il sesto posto con 51 voti per 'Nova' (Adelphi), storia di violenza e conoscenza dell'altro con protagonista il neurochirurgo Davide.
    Al quarto posto Veronica Raimo, in sobrio total black, già vincitrice del Premio Strega Giovani 2022 con 'Niente di vero' che va in direzioni non prestabilite con molta ironia, che ha avuto 62 voti ed è il secondo titolo Einaudi in gara, per un totale di quattro titoli del Gruppo Mondadori. Quinto per un soffio Marco Amerighi in vestito firmato riciclato, un po' ansioso di natura che dice: "non vedo l'ora di scendere a bere un cocktail". Il suo Randagi (Bollati Boringhieri) in cui da voce a una generazione spiazzata dalla consapevolezza di vivere la decrescita e alla storia di una famiglia dove prima o poi tutti i maschi spariscono, ha avuto 61 voti. E settima Veronica Galletta con 'Nina sull'argine' (minimum fax), 24 voti, titolo ripescato di un editore indipendente, che era in collegamento da casa, a causa del Covid. Mentre Bacà, finalmente negativo al tampone, è riuscito a venire in un Ninfeo contingentato, ma che è sembrato quasi tornare alla normalità, dove è stato reso omaggio a Raffaele La Capria, morto il 26 giugno 2022, protagonista di una grande edizione del Premio, quella del 1961 vinta con 'Ferito a morte' che il regista e scrittore Roberto Andò ha annunciato di voler portare in teatro in un adattamento con Emanuele Trevi. "E' un romanzo diventato subito un classico, molto adatto al teatro" ha detto Andò.
   

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