Cultura

Roberto Saviano, "fare il libraio è una scelta di militanza"

Lo scrittore a chiusura corso Scuola Librai Italiani

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 05 LUG - Fare il libraio "è una scelta di militanza: vende qualcosa che cambia il nostro modo di pensare.
    Non vende un semplice bene di consumo, non è un commerciante come gli altri". A parlare così del 'Mestiere' del libraio è stato Roberto Saviano, il 5 luglio alla cerimonia di chiusura del sedicesimo corso di Alta Formazione in Gestione della libreria, organizzato dalla Scuola Librai Italiani e da Ali Confcommercio, a Roma.
    "Il libraio - ha osservato ancora Saviano - deve essere credibile perchè in qualche modo deve connettere lettore e scrittore".
    Nel suo intervento lo scrittore ha preso spunto dalle pagine di un libro "dimenticato" di Giovanni Papini, 'Le disgrazie del libro in Italia' per raccontare il ruolo fondamentale della lettura e del lavoro di libraio. Saviano, che alla fine ha firmato le copie del suo ultimo libro "Solo e' il coraggio. Giovanni Falcone, il romanzo" (Bompiani), ha ricordato come quello di leggere sia "un atto attivo", che rimane nella nostra mente e non si consuma come un qualsiasi altro prodotto che possiamo acquistare.
    Il Corso di Alta Formazione 2022 è iniziato il 4 marzo e si è concluso il 28 giugno 2022 con lezioni dedicate a quattro temi in particolare: la libreria come impresa (cos'è un'impresa e come si governa, strategie di marketing, bilancio e budget); il mercato del libro (la filiera editoriale, analisi del mercato, assortimento della libreria, tecniche di vendita); la libreria come luogo di aggregazione e promozione culturale (eventi in libreria, costruzione di comunità di lettori, comunicazione della libreria e degli eventi, analisi dei comportamenti dei lettori); aprire una libreria (layout, gestione amministrativa, scelta del luogo, gestione di spazi e arredi, identificazione di format innovativi). Oltre a Saviano alla cerimonia sono intervenuti l'Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lazio, Paolo Orneli che ha ricordato l'impegno della Regione a sostegno delle piccole case editrici per "considerare il libro come una filiera industriale" e il presidente dell'Associazione Librai Italiani, Paolo Ambrosini che ha invitato il mondo della politica a compiere delle scelte. "Le scelte sono importanti - ha detto Ambrosini - si deve puntare su quelle iniziative che fanno vivere la cultura come esperienza e non come semplice consumo". Poi Ambosini ha posto l'accento sulla difficoltà delle librerie indipendenti e sui margini sempre più ridotti che hanno sulle vendite dei libri scolastici. "Gli editori fanno la parte del leone e a noi non restano che le briciole" ha concluso Ambrosini. (ANSA).
   

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