Cultura

La Capria, a settembre inedita raccolta epistolare

Lettere con autori come Pasolini e Magris escono postume

Redazione Ansa

Doveva uscire per il centenario, ma arriverà in libreria postuma, a settembre 2022 per Mondadori, una preziosa e inedita raccolta di scambi epistolari tra Raffaele La Capria, morto oggi a 99 anni, e alcuni degli intellettuali e scrittori più conosciuti della letteratura italiana contemporanea. Da Claudio Magris a Sandro Veronesi, da Emanuele Trevi a Silvio Perrella, passando per Pier Paolo Pasolini, Inge Feltrinelli, Roberto Bobbio, Edoardo Albinati e Pietro Citati, le lettere raccolte sono un'occasione per spiegarsi all'altro, senza però rinunciare a capire se stessi.
    Un percorso a ritroso tra i ricordi, per riscoprire la vita che è stata, provando anche a immaginare ciò che sarebbe potuto essere. Con l'uscita del libro, 'Lettere 1951-2022', che non ha ancora un titolo definitivo, si dovevano festeggiare i cento anni di La Capria, il 3 ottobre 2022. Sono 140 pagine che rappresentano un'occasione unica per ritrovare o incontrare per la prima volta lo sguardo affilato, spiazzante e profondissimo dell'autore di 'Ferito a morte', con cui La Capria vinse nel 1961 il Premio Strega, che ancora oggi è uno dei libri più scoperti e riscoperti dalle nuove generazioni. Fra i tanti riconoscimenti allo scrittore anche il Premio Campiello alla carriera nel 2001, il Premio Chiara nel 2002, il Premio Viareggio nel 2005, il premio Alabarda d'oro alla carriera per la letteratura nel 2011e il Premio Brancati nel 2012. Nume tutelare per tanti autori contemporanei, da Emanuele Trevi a Sandro Veronesi, e tanti altri, il libro raccoglie alcuni degli scambi epistolari più significativi dell'esistenza di La Capria, ma anche lettere aperte e ricordi. Ne nasce un racconto lieve ed arguto, uno strumento per riflettere sullo scorrere del tempo, sull'amicizia e sul suo valore, con un punto di vista aperto e quel linguaggio ironico che ha sempre caratterizzato la scrittura di La Capria. Conta più chi ti conosce di chi conosci tu" come ha scritto Wislawa Szymborska
   

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