Cultura

Naufragio nel contromondo di Aldo Giorgio Salvatori

Cinquanta brevi riflessioni su temi d'attualità

Redazione Ansa

(di (ANSA) - ROMA, 10 GIU - ALDO GIORGIO SALVATORI , NAUFRAGIO NEL CONTROMONDO, SOLFANELLI, PP. 196, EURO 13.
    Paradossi, blasfemie, furia iconoclasta, pretese socio-politiche, dissolvimento dei principi morali, disfacimento di ratio e tradizione. Potrebbero sembrare le tessere che compongono il mosaico di un distopico mondo alla rovescia medievale, raccontato da qualche oscurantista. Invece sono i lucidi rilievi che il giornalista Aldo Giorgio Salvatori espone nel suo ultimo saggio, Naufragio nel Contromondo, avviando un'acuta indagine speculativa sulla società odierna, accompagnata, in appendice, da un'intervista al filosofo Marcello Veneziani.
    Presentato al Castello di Fumone, storica dimora aristocratica nei pressi di Roma, Naufragio nel Contromondo si contraddistingue per l'ardito approccio critico, in un presente in cui la critica è morta e sepolta sotto i colpi distruttivi del pensiero unico.
    A partire da notizie di attualità Salvatori propone cinquanta brevi riflessioni su temi molteplici, tra i quali la diffusa decadenza mediatica, gli effetti della globalizzazione, le inopportune sovrapposizioni etiche del presente, le istanze femministe, le pressioni del mondo LGBTQ, la sessualità ostentata, i danni incassati ogni giorno a causa della cancel culture dilagante.
    Il mondo attuale sta naufragando, questa la previsione. L'unica possibilità di sopravvivenza - a largo delle condanne senza appello, del disinibizionismo e dell'oltraggio, delle battaglie tra sesso biologico e identità di genere, dell'ossessivo marketing del gender fluid - è quello di guardare alla storia dell'umanità, rintracciando esempi di nobiltà e bellezza di fronte ai quali è possibile soltanto annuire umilmente. Mozart, Adriano, Canova, Leonardo, Michelangelo, Herman Hesse, Thomas Mann, Caravaggio. Non si tratta di indire crociate, ma di riflettere sulla posatezza che occorre al genere umano per vivere in dignità.
    Nella sua indagine Salvatori cita nomi di costituzionalisti, medici, scrittori come Giovanni Maria Flick, Michele Ainis, Umberto La Morgia, Giorgio Ponte, Silvana De Mari, di orientamenti anche diversi, ma uniti dal comune intento di ritrovare i valori che fanno il decoro di un popolo.
    In una fantascientifica e ironica postfazione Adriano Monti Buzzetti, giornalista RAI, scrittore e saggista immagina una lezione del 2121 all'Università La Sapienza di Roma, dove si fa memoria dell'erudito Aldus Georgius Salvatorius, salvifico già nel nome per una società globale a rischio di naufragio.
    Monti Buzzetti sintetizza lo scenario descritto dall'autore, fatto di: "barbarie ipocritamente mascherate da usanze religiose; di animali da compagnia con gualdrappe firmate da stilisti di grido, che scodinzolano altezzosi di fronte a bambini denutriti; doverosi salvataggi in mare confusi ad arte con pretese di cittadinanza, e di grandi uomini del passato processati da piccoli uomini del presente in base a criteri inesistenti nella loro epoca". L'auspicio è che i principi dei nostri avi non siano spazzati via dall'incertezza di una società tanto liquida da appressarsi ad una liquefazione apocalittica.
    Che si possa ragionare ancora, in virtù di un nuovo e genuino sentimento di appartenenza. (ANSA).
   

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