(ANSA) - PERUGIA, 26 MAG - Si intitola "Ad alta voce. Vita da
giornalista, sul campo e dietro le quinte" l'ultimo libro del
giornalista di La7 Massimo Mapelli, edito da Baldini e Castoldi.
Volume che si apre con la prefazione di Enrico Mentana.
"Ad alta voce" è il racconto di trent'anni di giornalismo
"vissuti in prima persona", come spiega lo stesso autore. Dalla
formazione e gli esordi con l'esperienza di Rai Stereo notte
alla "lunga marcia" verso il praticantato e la conquista di una
assunzione in pianta stabile dopo dieci anni di lavoro precario
e le collaborazioni nella carta stampata e in televisione, Rai e
Tmc News. C'è il vissuto delle esperienze da inviato in Italia e
all'estero anche al seguito delle missioni militari. I momenti
"epocali", in diretta da piazza San Pietro e in conduzione nei
giorni della fine del pontificato di Giovanni Paolo II. Gli
approfondimenti, dall'inchiesta al documentario e alle grandi
interviste. Il racconto del lavoro in Antartide e nelle regioni
dell'Artico per spiegare gli effetti del riscaldamento globale e
delle calamità come il terremoto dell'Aquila e il vertice del
G8.
Nel libro di Mapelli che la cronaca giudiziaria e il lavoro
sui grandi processi dalla revisione del caso Calabresi, da cui
nacque la rubrica dal carcere di Adriano Sofri, fino al delitto
di Meredith Kercher.
Il rapporto, raccontato senza reticenze, con editori e
direttori, da Sandro Curzi ad Antonio Lubrano. E, dopo la
nascita de La7, da Nino Rizzo Nervo a Giulio Giustiniani, da
Antonello Piroso fino all'era Mentana.
Il libro vuole essere anche una riflessione sulla professione
giornalistica, sul presente e il futuro dell'editoria,
"attraverso un racconto che si snoda in un arco di tempo in cui
tutto è cambiato". Fino all'era dei social media, delle fake
news e dopo l'impatto della guerra in Ucraina e della pandemia
del coronavirus. (ANSA).
"Ad alta voce. Vita da giornalista" di Massimo Mapelli
Racconto di 30 anni di giornalismo con prefazione Mentana