Cultura

Torna FMR, "la rivista più bella del mondo"

4 numeri per 4 stagioni,nel primo servizio-regalo di Orhan Pamuk

Redazione Ansa

 (ANSA) - MILANO, 28 MAR - "Farò solamente poche opere, ma le voglio bellissime, importanti e raffinate" diceva Franco Maria Ricci, editore, bibliofilo, collezionista d'arte. E sulla scia delle sue parole, torna - con 4 numeri per 4 stagioni - quella che era nota come 'la rivista più bella del mondo', 'FMR'.
    Dopo il numero zero uscito nel dicembre 2021, ora arriva il numero 1 del periodico fondato da Ricci nel 1982 con l'intento di proporre uno sguardo originale e senza confini sull'arte, sull'architettura e sul design. Un'avventura poi abbandonata all'inizio del Duemila per dedicarsi a quella meravigliosa follia che è il Labirinto della Masone di Fontanellato.
    Ma negli ultimi anni - racconta Laura Casalis, direttore editoriale e artistico della nuova FMR, nonché moglie di Franco Maria Ricci - il suo desiderio era quello di riprenderne la pubblicazione, un sogno che si è poi realizzato solo dopo la sua scomparsa, avvenuta nel settembre del 2020. Nel dicembre dello stesso anno, infatti, la sua casa editrice è riuscita a riacquistare il marchio.
    "Quando il labirinto finalmente era pronto, Franco - ha spiegato Casalis - ha iniziato a ripensare alle sue creature, ci teneva da matti a far ripartire la rivista e non ci riusciva, abbiamo avuto delle difficoltà ad avere indietro il marchio, purtroppo ci sono riuscita quando Franco non c'era più, ma è un dovere e un piacere riprendere le fila e ricominciare con una rivista che sarà la stessa, ma non la stessa, perché sono passati 20 anni da quando la pubblicavamo, sono cambiati i tempi e ora abbiamo uno staff ridotto, lavoriamo con un petit comité, oltre a tanti amici di allora e nuovi, affinché la rivista - ha sottolineato - continui a essere la più bella del mondo". Le premesse sono buone, visto che "siamo ai margini del labirinto, in quella che era una stalla e ora è una bellissima redazione".
    "E' difficile fare bene, speriamo di farlo" è intervenuto Stefano Salis, tra le new entry della rivista, spiegando che nel primo numero c'è un servizio che "è un regalo che ci ha fatto il premio Nobel turco Orhan Pamuk, che 10 anni fa ha creato il museo dell'innocenza a Istanbul, non è un museo né un romanzo, ma un'opera d'arte e le foto che sono nel primo numero sono molto più belle di quelle usate dallo stesso museo per promuoversi".
    Tra i vecchi amici della rivista, anche Vittorio Sgarbi, che ha ricordato la generosità di Ricci, che "pagava i suoi collaboratori 250 mila lire a cartella" e la loro amicizia, tale che "parlare di lui è parlare di me". E poi ha voluto sottolineare che "alla fondazione Prada l'allestimento di Domenico Gnoli è tutto affollato come all'Ikea, è tutto osceno, ma rendiamo grazie a Prada che ha scoperto Gnoli 40 anni dopo noi". Lo stesso Sgarbi aveva firmato una monografia su Gnoli edita da FMR nel 1983. Tra i vecchi amici della rivista, anche il direttore di Brera James Bradburne: "ho tutti numeri di Fmr, fa parte della mia vita".
    Tra i nuovi collaboratori, anche lo scrittore colombiano Héctor Abad Faciolince e la scrittrice Dacia Maraini. Tra i ritorni, invece, Giovanni Mariotti, curatore della Biblioteca Blu, e lo storico dell'arte Giorgio Antei. Tra i nuovi amici, gli amici di Brera, che hanno ospitato la presentazione.
    La rivista-libro, che nasce per essere collezionata e conservata negli astucci riservati agli abbonati, è pubblicata in italiano e in inglese quattro volte all'anno ed è stampata da Grafiche Milani, una delle tipografie storiche di Milano, già artefice di molte delle edizioni di Franco Maria Ricci. (ANSA).
   

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