Cultura

Luciana Martini, Addio al pianeta Terra

Opera distopica del '65 tra riflessioni esistenziali e politiche

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 25 OTT - LUCIANA MARTINI, ADDIO AL PIANETA TERRA (Edizioni Readerforblind, pp.164, 16 euro). Un bambino in preda all'angoscia che ogni giorno guarda dalla finestra per vedere se fuori qualcosa è cambiato; la paura che serpeggia e cresce, coinvolgendo le persone e tutto intorno; e poi quando il terrore diventa realtà la fuga in massa verso delle ignote "Città chiuse" per salvarsi da una guerra nucleare che minaccia la Terra. Torna in libreria il 12 novembre con Readerforblind "Addio al pianeta Terra", il romanzo fantastico di Luciana Martini, pubblicato per la prima volta nel 1965 da Bompiani con la prefazione di Gianni Rodari. Nel libro, che si colloca a metà tra fantascienza e romanzo di formazione, l'autrice si sofferma sul vuoto e sul tempo per raccontare le responsabilità degli adulti in contrasto con la purezza dei bambini, e offre al lettore, pur nel contesto angoscioso, la speranza di un futuro in cui l'umanità possa ritrovare la fratellanza grazie al sentimento dell'amicizia. Il romanzo inoltre riflette sul crollo delle certezze dell'infanzia e sulla ricerca di ogni uomo di una ragione per vivere, oltre a un riferimento al contesto politico del dopoguerra. "Martini ha sondato un genere - la distopia apocalittica - poco frequentato dalle scrittrici donne, e spesso ingiustamente sottovalutato", si legge nella nuova prefazione di Valentina D'Urbano, "in realtà, siamo davanti a qualcosa di molto complesso e stratificato. Pubblicato per la prima volta nel 1965, Addio al pianeta terra contiene in sé tutta l'incertezza del periodo storico: siamo nel pieno della guerra fredda, ci troviamo temporalmente molto vicini alla crisi dei missili di Cuba. La minaccia di un conflitto nucleare pervade l'immaginario collettivo". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it