(ANSA) - TRIESTE, 20 OTT - Un futuro in cui i servizi
prenderanno, grazie alla tecnologia, il posto dei prodotti,
mettendo così d'accordo imprese, utenti e ambiente: non è
utopia, ma la realtà che si sta delineando e che Roberto Siagri,
fondatore della friulana Eurotech, descrive nel suo libro "La
servitizzazione. Dal prodotto al servizio per un futuro
sostenibile senza limiti alla crescita" (Guerini editore).
"La servitizzazione - spiega Siagri - non riguarda soltanto
la tecnologia: quest'ultima ha reso possibile il cambiamento, ma
esso si riflette in aspetti sociali, economici, estetici ed
etici. È l'unico modello che sul lungo periodo possa garantire
sostenibilità, non un paradigma che dobbiamo 'rincorrere' per
mettere la coscienza a posto nei confronti del pianeta, ma
perché la popolazione sta crescendo così tanto che l'attuale
sistema economico non potrà soddisfare tutti".
Il passaggio da prodotti a servizi, sostiene Siagri, è
vincente sotto ogni punto di vista: permette di risparmiare
risorse, di proporre prezzi più vantaggiosi agli utenti e di
portare maggiori guadagni alle imprese. L'attuale gara al
ribasso per i prezzi dei prodotti, al contrario, non fa altro
che andare a discapito della loro qualità e dell'ambiente.
"La servitizzazione sta già prendendo piede - prosegue Siagri
- specialmente in campi come l'intrattenimento e il software, ma
credo che a fare da catalizzatore sarà l'avvento dell'auto senza
pilota. Potrei scommettere che nessuno dei possibili produttori
che la stanno sviluppando oggi ha intenzione di venderla:
l'obiettivo è renderla un servizio che consente alle imprese
produttrici di aumentare il 'prezzo al chilo' del prodotto
facendo allo stesso tempo risparmiare il cliente e riducendo
anche l'inquinamento.
Ogni cambiamento epocale, tuttavia, ha bisogno di un terreno
fertile su cui germogliare, e la quarta rivoluzione industriale
- che Siagri definisce "rivoluzione del software" - è questo
terreno: "Credo che i Millennial e la Generazione Z - prevede -
si adatteranno facilmente ai nuovi paradigmi: vogliono l'accesso
alle cose, non il loro possesso. Le generazioni precedenti, nate
povere e affamate, sentivano il bisogno di possedere, ma in un
mondo globalizzato questo ti limita, basti pensare che lo stesso
Elon Musk ha venduto tutte le sue proprietà immobiliari. Del
resto possedere qualcosa ti àncora, ti trattiene: se compro una
casa a Cortina passerò lì tutti i miei inverni, ma se spendo
quel denaro in alloggi AirBnb potrò vedere il mondo intero",
conclude Siagri. (ANSA).
Libri, dai prodotti alla 'servitizzazione' è nuova economia
Roberto Siagri spiega il passaggio dal possesso all'utilizzo