Cultura

Zanichelli, installazioni su evoluzione linguaggio

Partita a Milano iniziativa #cambialalingua poi altre 5 città

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 23 SET - In occasione del lancio dell'edizione 2022 del vocabolario Zingarelli, con l'iniziativa #cambialalingua la casa editrice Zanichelli mostra, attraverso un percorso scientifico di comparazione, l'evoluzione di 50 lemmi nelle varie edizioni dal 1922 al 2022. L'iniziativa è partita a Milano, dove proseguirà fino al 29 settembre in via Statuto angolo via Moscova, per poi toccare Padova, Torino, Forlì, Roma e Lecce.
    Il 'claim', più un concetto che uno slogan, è "Siamo noi che cambiamo le parole". Nelle piazze un grande vocabolario interattivo di 4 metri per 3, con un monitor touch screen inviterà a scoprire la storia di queste parole (ad esempio "coppia", "resistenza",...) che riflette il cambiamento dei modi di vivere, delle leggi e delle tecnologie. Chi si presenterà potrà farsi scattare e ricevere una fotografia istantanea accanto al vocabolario o a una delle definizioni evidenziate sul monitor, proporre un significato diverso e condividerlo con l'hashtag #cambialalingua. Il progetto offre un'ulteriore chiave di lettura sull'evoluzione delle parole grazie alla collaborazione con lo scrittore Marco Balzano, che per ogni parola ha scritto un breve testo che ne riassume e interpreta la storia. Lo Zingarelli, spiega la casa editrice, accoglie parole nuove: i neologismi veri e propri, sia di normale derivazione italiana sia forestierismi e aggiorna le parole già presenti, con l' inserimento di nuovi significati e nuovi modi di dire che riflettono cambiamenti del linguaggio consolidati nel corso del tempo. Come un notaio, il vocabolario attesta e testimonia; non giudica e non delibera.
    Con #cambialalingua Zanichelli "continua a promuovere la consapevolezza della nostra lingua con iniziative che coinvolgono in modo inedito il pubblico. Siamo noi infatti che cambiamo l'italiano mentre parliamo e scriviamo, modificando i significati delle parole e inventando nuovi modi di dire.
    Abbiamo quindi una responsabilità individuale e collettiva sulla nostra lingua". (ANSA).
   

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