Cultura

Fabrizio Roncone, una classe politica sull'orlo del baratro

Miracoli e nefandezze di un'intera classe teoricamente dirigente

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 20 SET - Ce n'è per tutti nell'ultimo libro di Fabrizio Roncone che racconta a modo suo l'ultimo, travagliato, anno della nostra politica: da Rocco Casalino, l'ex concorrente del Grande Fratello che a Palazzo Chigi pretese un ufficio grande come un campo di calcetto, alla senatrice Paola Taverna, prima con i jeans strappati e un "linguaggio da bettola" e poi in ghingheri nel tailleur firmato; da Matteo Salvini, indimenticabile al Papeete Beach di Milano Marittima dove "barcollante e gonfio di mojito" chiede i pieni poteri, a Matteo Renzi, che incontra agenti segreti in autogrill e fa cadere i governi, nonostante sia a capo di un partitino inchiodato al 2%.
    Razza poltrona. Una classe politica sull'orlo del baratro (Solferino, 244 pp., 18 euro) è un resoconto sferzante sulle vicende che hanno portato alla nascita del governo Draghi.
    Fabrizio Roncone, cronista del Corriere della Sera e maestro nell'arte del racconto parlamentare, raccoglie in queste pagine miracoli e nefandezze di un'intera classe teoricamente dirigente: un'irresistibile carrellata di fatti, fattacci e ritratti al vetriolo che narrano, tra farsa e tragedia, l'autentica storia dell'ultimo atto di questa Seconda Repubblica. Le risse in un Transatlantico ridotto a supermarket del voto di scambio. E ancora: i proclami temerari di Beppe Grillo, Alessandro Di Battista che diventa il Che Guevara di Roma nord, un anonimo avvocato completo di pochette e voce di velluto come Giuseppe Conte, dimenticabile premier di due governi di segno opposto. E poi i turbamenti di Paola Binetti, le capriole bizzose di Matteo Renzi, i discorsi visionari di Vincenzo De Luca, i dem lacerati che incoronano Enrico Letta. Non possono mancare la travolgente ascesa pop di Giorgia Meloni e la mesta parabola di Silvio Berlusconi... "Al burrone - scrive Roncone - ci siamo avvicinati a passo lento, ma inesorabile. Ricordo ore di appostamenti alla buvette, un retroscena più incredibile dell'altro, i partiti ormai gassosi, la modestia che diventa un valore, la drammatica comparsa sulla scena di leader fatui che durano mezza stagione e di ministri e sottosegretari che non avrebbero potuto amministrare nemmeno un condominio..." . (ANSA).
   

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