(dell'inviata Mauretta Capuano)
(ANSA) - MANTOVA, 09 SET - BERNARDI SCHLINK, I COLORI
DELL'ADDIO (NERI POZZA, PP 240, EURO 18,00). "I nostri tempi non
sono facili, non tanto per colpa della pandemia, ma perchè vedo
in pericolo la libertà e le regole della democrazia in cui
viviamo. Vedo in pericolo l'unità dell'Europa. Tutto
l'Occidente, l'America, l'Inghilterra, l'Australia li vedo in
pericolo di un tramonto". A dirlo all'ANSA è Bernhard Schlink,
uno dei maggiori scrittori tedeschi contemporanei, che è stato
giudice presso la Corte Costituzionale della Renania
Settentrionale-Vestfalia fino al 2006, del quale arrivano il 9
settembre in libreria i racconti 'Ii colori dell'addio' (Neri
Pozza) con cui è al Festivaletteratura di Mantova.
"L' America ha vissuto un fallimento in Afghanistan
probabilmente peggiore del Vietnam, la Cina diventa sempre più
forte, la Russia sta tornando ad essere di nuovo forte e il
modello autoritario vince su tutto il terreno. Sono pericoli
questi" sottolinea Schlink.
Per la situazione nell'Unione Europea "potremmo parlare di cose
diverse: cosa dovrebbero fare le istituzioni europee da una
parte, cosa dovrebbe succedere nei singoli paesi europei, cosa
dovrebbero fare i cittadini europei. Esiste il pericolo che noi
non capiamo quello che abbiamo, non sappiamo valutarlo e non ci
sforziamo abbastanza per mantenerlo. E' troppo dato per
scontato" spiega e "però l'amore resta" come racconta nei suoi
libri tra cui 'Il lettore' diventato un film di Stephen Daldry
con Kate Winslet,che per l'interpretazione vinse l'Oscar come
miglior attrice protagonista.
"Non mi sono mai sentito un autore di romanzi storici. Ce ne
sono di buoni e di brutti, quelli buoni ci aiutano sempre. Tutti
i miei libri sono ambientati nell'oggi e ci portano in un
passato che è ancora rilevante per il nostro presente.
E' cosi anche per 'Donna sulle scale', uscito in Italia nel 2021
dove la ricerca della propria identità, come la propria
biografia, ha a che fare con il passato.
Ne 'I colori dell'addio' si parla di adii che possono essere
diversi quanto lo sono colori esistenti. "Sono adii tristi,
pesanti, liberatori, adii che rappresentano la fine di qualcosa
o che contemporaneamente rappresentano un nuovo inizio. Non si
parla dell'addio della vita ma di adii che capitano nella vita"
racconta lo scrittore che è nato nel 1944. "Le storie sono state
scritte negli ultimi due-tre anni. Il tema dell'addio mi ha
riguardato in qualche modo, senza un essere una cosa di cui mi
stessi occupando. Inconsapevolmente ci pensavo, forse perchè gli
adii fanno parte della vita e adesso che sono più anziano mi
riguarda" dice lo scrittore del suo nuovo libro pubblicato nella
traduzione di Susanne Kolb. (ANSA).
Bernhard Schlink, la democrazia è in pericolo
Scrittore tedesco al festival con ' I colori dell'addio'