Cultura

Levi (Aie), lettura grande questione ed emergenza nazionale

Comunque editoria italiana è ripartita, con +2,4% a fine 2020'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 22 LUG - Stando ai dati dell'Osservatorio congiunto tra il Centro per il Libro e la Lettura (Cepell) e l'Associazione Italiana Editori, dopo il primo momento di sconcerto - in cui i lettori, preoccupati per la diffusione della pandemia e affamati di informazioni, erano incollati a internet, social e tv - la percentuale di chi legge è risalita a fine 2020 al 61%, dal 58% del 2019. Tuttavia quella della lettura nel nostro Paese "è una grande questione e un'emergenza nazionale", ribadisce il presidente dell'Aie Ricardo Franco Levi, nella conferenza stampa in streaming dopo l'assemblea elettiva dell'Associazione Italiana Editori, nella quale è stato rieletto all'unanimità per il terzo biennio. I dati sulla lettura ci pongono agli ultimi posti delle classifiche europee e "in questo caso le statistiche "nascondono la realtà di un'Italia profondamente divisa, con una parte del paese nella quale si legge tanto quanto nella migliore Europa - sottolinea Levi nella sua relazione - e un'altra parte del paese nella quale si legge per la metà, dove mancano librerie e biblioteche, dove quasi tutti i parametri che misurano l'istruzione indicano situazioni di crisi. Questo è il divario che si deve colmare. Questa è la vera emergenza nazionale".
    Grazie comunque alla combinazione tra capacità di offerta degli editori e ritrovata dinamicità della domanda, sostenuta dalle politiche pubbliche, "l'editoria italiana è ripartita, dopo la paura dei primi mesi. Il 2020 si è chiuso con un +2,4%, insperato a metà anno. Il 2021 è iniziato con un boom delle vendite, un +26% sul 2020 nei primi tre mesi, in buona parte grazie al traino della 18App. La tendenza si è confermata nei mesi successivi, con una crescita ancor più significativa nel semestre del 28% rispetto al 2019" sottolinea il presidente dell'Aie. (ANSA).
   

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