Cultura

'Vergogna e Verità', omaggio a Beuys a 100 anni da nascita

Il libro della De Domizio Durini e il 'Paradise Museum Beyus'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 14 MAG - LUCREZIA DE DOMIZIO DURINI, VERGOGNA E VERITÀ (MONDADORI ELECTA, PP 288, EURO 19,90). A Joseph Beuys e al suo potere creativo, Lucrezia De Domizio Durini dedica, nel centenario della nascita del Maestro tedesco, il 12 maggio 1921 nella Germania Occidentale, il libro 'Vergogna e verità' pubblicato da Mondadori Electa. E' una testimonianza a cuore aperto sulla vita e il significato dell'opera di Beuys, morto nel gennaio del 1986, che è la figura che meglio rappresenta l'energia centrifuga e anti-tradizionale che l'arte contemporanea ha prodotto negli ultimi decenni.
    Nel libro la De Domizio Durini, considerata la massima esperta del pensiero e dell'opera di Beuys, in Italia e all'estero, propone una nuova mappa di orientamento attraverso un diverso sistema di valori etici e morali e non risparmia accuse documentate all'attuale sistema politico e culturale, con una particolare attenzione ai gruppi e alle istituzioni dominanti del nostro Paese.
    Operatrice culturale, giornalista, editrice, collezionista, scrittrice e mecenate, autrice di 33 libri sul pensiero di Beuys, la De Domizio Durini, insieme ad alcuni artisti internazionali ha trasformato il piccolo paese abruzzese di Bolognano in un emblematico luogo d'arte, dove Joseph Beuys ha lavorato costantemente negli ultimi quindici anni della sua vita e dove ha creato la famosa Piantagione Paradise tutt'ora attiva, ha piantato la prima Quercia italiana, in ricordo delle "7000 Eichen" di Kassel e ha ricevuto, il 13 maggio 1984, la Cittadinanza Onoraria. E per il centenario, si è inaugurato a Bolognano il 'Paradise Museum Joseph Beuys', progettato dall'architetto Maurizio De Caro.
    "Un artista stravagante dal cappello di feltro? Un poeta amante della natura? Un filosofo predicatore? Joseph Beuys era innanzitutto un uomo che amava gli uomini e la natura in cui gli uomini vivono.
    "Il concetto allargato di arte investe tutti i campi dell'organismo sociale, perché si tratta di una trasformazione, diventa paradossale e impercettibile che tutti i collettivi che producono beni spirituali, che producono il capitale creativo debbano vivere sotto repressione e nella dipendenza dei partiti" diceva Beuys per il quale "non esiste altra forza rivoluzionaria che il potere creativo dell'uomo". (ANSA).
   

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