(ANSA) - FIRENZE, 25 GEN - Freddo, fame, sofferenze e
umiliazioni. Giulio Prunai (Siena 1906 - Firenze 2002), giovane
tenente commissario della Regia Marina, ha conosciuto e visto
l'indicibile durante l'internamento nei campi di prigionia tra
la Germania e la Polonia, dopo che l'8 settembre 1943 fu
catturato a Tolone per essersi rifiutato di aderire alla
Repubblica di Salò. Quell'esperienza terribile è entrata in
un'opera dal titolo 'La sboba. Diario dell'internato militare
n.30067 dall'8 settembre 1943 al 5 settembre 1945', data
quest'ultima del suo ritorno a Siena. Divisa in tre volumi
(edito da Polistampa, 1096 pagine, 60 euro), l'opera riconsegna
alla memoria un'analisi rigorosa della vita nei lager degli
internati italiani. 'La sboba' è in uscita a giorni, in
occasione del Giorno della Memoria.
I tre tomi di memorie sono nati da un diario che Prunai - che
fu sovrintendere archivistico della Toscana dal 1954 al 1971,
con un ruolo essenziale nel recupero di tanti archivi colpiti
dall'alluvione dell'Arno del 1966 - iniziò a scrivere con mezzi
di fortuna e mantenuto segreto per tutta la durata della
prigionia. Come Primo Levi per l'Olocausto, anche il giovane
tenente avvertì l'urgenza di fissare l'orrore in maniera lucida
per consegnare alla storia l'abominio concentrazionario vissuto
da migliaia di militari italiani dopo il disarmo.
La pubblicazione del diario arriva dopo una lunga e accurata
opera di trascrizione a cura della figlia Maria a partire da una
versione dattiloscritta preparata dallo stesso Prunai negli anni
'70. 'La sboba' comprende un ampio commento a cura dello storico
Nicola Labanca che parla di "un testo unico nella letteratura
concentrazionaria italiana, utilissimo e chiarificante su
moltissime delle questioni oggi in discussione fra gli esperti".
(ANSA).
Giorno memoria: il diario di prigionia di Giulio Prunai
'La Sboba', ex soprintendente racconta vita da internato lager