(ANSA) - NAPOLI, 20 OTT - Alle prese contemporaneamente con
la drammaticità dell'emergenza sanitaria e con la più gigantesca
operazione di ricostruzione morale, sociale ed economica dal
dopoguerra, l'Italia del virus si interroga. E Massimo Enrico
Milone, napoletano, direttore di Rai Vaticano, la struttura
della Rai che coordina l'informazione religiosa e i rapporti con
la Santa Sede, per lunghi anni presidente dei giornalisti
cattolici italiani e capo della redazione Rai della Campania,
osservatore delle vicende politiche e sociali del Paese, con
particolare riferimento al mondo cattolico, nel saggio "Pandemia
della Politica. I cattolici al tempo di Francesco", Guida
Editori, ora in libreria, affronta il nodo, attuale, della
presenza organizzata dei cattolici in Italia. Scrive Milone: "Lo
slancio solidale dei cattolici, vissuto nei giorni difficili,
potrebbe più che mai 'servire' al Paese. E per i cattolici si
aprirà ancora una volta l'inderogabile quesito su come uscire
dalla irrilevanza e marginalità politica "sporcandosi" le mani e
dando risposte al Paese alla luce di una storia prestigiosa, di
testimoni autorevoli, di impegno politico, inteso da sempre,
come "alta forma di carità", come amava ripetere Paolo VI. Il
dibattito è aperto da tempo. Sarà oggetto di confronti ed
iniziative, più che mai, anche in relazione al varo della legge
elettorale. Un dato appare certo. L'Italia del dopo virus non
potrà fare a meno dei cattolici".
Per Milone "la grande crisi potrà offrire anche una grande
opportunità. Quella di costruire un futuro migliore. Con le basi
di una rivoluzione, tecnologica, economica e sociale tra le più
significative della storia umana. Serviranno, però, oltre che
passione civile, valori etici e cambio di paradigma. Non basterà
investire solo sulle garanzie statali o sulle sfide digitali. Ma
sulla persona umana e sulle sue potenzialità. E qui i cattolici
impegnati oggi nella società potrebbero dire qualcosa alla
politica. Guardare al Cielo, lavorare per la Terra. Sarà
possibile?".
Nato come block notes nei giorni drammatici della pandemia,
il saggio analizza, tra l'altro, l'attualità della Dottrina
sociale della Chiesa, il dibattito in corso tra le varie
componenti del pensiero cattolico sull'impegno politico, le
indicazioni del Magistero di Papa Francesco, il racconto della
vitalità delle realtà associative di ispirazione cristiana nella
loro dimensione sociale, l'esigenza rispetto alla crisi dei
partiti e alla credibilità della politica, del recupero della
competenza e dello spirito di servizio in nome del "bene
comune".
"L'urgenza dell'evangelizzazione del sociale e del conseguente
impegno politico - scrive - deriva dalla necessità di superare
la frattura tra Vangelo e cultura, e di rendere effettivo
l'impegno di amore verso il prossimo. Oggi questa visione è più
che mai drammatica ed attuale mentre dovremmo immaginare, e
presto, nuove forme di lavoro, di trasporto, di consumo
culturale, di apprendimento, di cura personale e sanitaria, di
accoglienza. Con forme di governo che esaltino la prossimità ed
il ravvicinamento della decisione politica alla vita dei
cittadini. Quale ruolo dei cattolici in questo complesso
scenario?"."Consapevoli che il cattolicesimo dell'Italia di oggi
- si chiede Milone - è profondamente diverso da quello, ad
esempio, dell'Italia di Sturzo ma che ha un tessuto ancora vivo
e vitale dal quale è possibile attingere. Con un rischio. Il suo
consumo meramente emotivo. Il paese ha bisogno di interventi
concreti. La famiglia, i giovani, il lavoro, la questione
ambientale, la sanità, la scuola, l'università, la ricerca, la
lotta alla corruzione… Cosa dicono i cattolici ? Quelli che
investono nel PD, erede di due grandi tradizioni culturali e
politiche, quelli che hanno scelto il centrodestra e quelli che
innalzano la bandiera della anticasta per rivoluzionare un
sistema collassato da tempo?". (ANSA).
Libri: Pandemia della politica, le nuove sfide dei cattolici
Massimo Milone analizza l'impegno 'al tempo di Francesco'