Cultura

Segre: nuova edizione 'La memoria rende liberi' con Mentana

Diritti andranno alla Fondazione Opera San Francesco

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 10 DIC - Esce in libreria una nuova edizione con testi inediti di 'La memoria rende liberi' di Liliana Segre ed Enrico Mentana. Su espressa richiesta degli autori, tutti i diritti maturati saranno devoluti alla Fondazione Opera San Francesco per i Poveri Onlus. La casa editrice Rizzoli si impegna, allo stesso modo, a versare alla suddetta Fondazione parte del ricavato proveniente dalle vendite della presente edizione.
    Enrico Mentana raccoglie le memorie di una testimone d'eccezione in un libro crudo e commovente, ripercorrendo la sua infanzia, il rapporto con l'adorato papà Alberto, le persecuzioni razziali, il lager, la vita libera e la gioia ritrovata grazie all'amore del marito Alfredo e ai tre figli. Un racconto emozionante su uno dei periodi più tragici del secolo scorso che invita a non chiudere gli occhi davanti agli orrori di ieri e di oggi, perché "la chiave per comprendere le ragioni del male è l'indifferenza: quando credi che una cosa non ti tocchi, non ti riguardi, allora non c'è limite all'orrore".
    Liliana ha otto anni quando, nel 1938, le leggi razziali fasciste si abbattono con violenza su di lei e sulla sua famiglia. Discriminata come "alunna di razza ebraica", viene espulsa da scuola e a poco a poco il suo mondo si sgretola: diventa "invisibile" agli occhi delle sue amiche, è costretta a nascondersi e a fuggire fino al drammatico arresto sul confine svizzero che aprirà a lei e al suo papà i cancelli di Auschwitz.
    Dal lager ritornerà sola, ragazzina orfana tra le macerie di una Milano appena uscita dalla guerra, in un Paese che non ha nessuna voglia di ricordare il recente passato né di ascoltarla.
    Dopo trent'anni di silenzio, una drammatica depressione la costringe a fare i conti con la sua storia e la sua identità ebraica a lungo rimossa. "Scegliere di raccontare - si legge nel libro - è stato come accogliere nella mia vita la delusione che avevo cercato di dimenticare di quella bambina di otto anni espulsa dal suo mondo. E con lei il mio essere ebrea".(ANSA).
   

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