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Namamiko, donne e possessioni nell'antico Giappone

Tradotto il romanzo d'amore, potere e mistero di Fumiko Enchi

Redazione Ansa

 FUMIKO, ENCHI, 'NAMAMIKO. L'INGANNO DELLE SCIAMANE'. (SAFARA') Un'indimenticabile storia d'amore ambientata nella corte Heian dell'imperatore Ichijo, ma anche un'immersione nella società giapponese maschilista, per raccontare con grazia e acume la condizione di subalternità e il disagio delle donne del passato e i loro ruoli nel corso dei secoli: il 5 dicembre arriverà in libreria "Namamiko. L'inganno delle sciamane" (Safarà Editore), romanzo storico inedito (per la prima volta tradotto in Italia) scritto nel 1965 da Fumiko Enchi, autrice e sceneggiatrice, una delle voci più importanti della letteratura giapponese contemporanea.
    Costruita in modo magistrale intorno a un documento storico fittizio, la vicenda, accanto alla storia d'amore, mescola verità e finzione ed è piena di intrighi, rivalità politiche, riferimenti al mondo delle sciamane e ai temi del soprannaturale: la trama si concentra attorno a Ayame e Kureha, sciamane al servizio dell'imperatore, che mettono in scena una possessione spiritica (una credenza popolare questa risalente al periodo Heian, che vedeva le donne protagoniste di episodi in cui lo spirito si poteva involontariamente staccare dal corpo e colpire una persona). Con la traduzione di Paola Scrolavezza, l'introduzione di Giorgio Amitrano e la postfazione di Daniela Moro, il libro affascina e conquista, grazie al registro narrativo dell'autrice capace di attualizzare mirabilmente una storia antica. 
   

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