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Guerra Calda, il romanzo del global warming

Gerardo Greco racconta il Climategate del 2009

Redazione Ansa

GERARDO GRECO, GUERRA CALDA (SOLFERINO , PP 220, EURO 16). E' la desolazione della Val di Fiemme ad aprire il romanzo di Gerardo Greco, ex direttore di Radio1 e del Tg4, dedicato ai cambiamenti climatici. Il disastro di quella foresta, devastata da un ciclone violentissimo, è l'emblema di una trasformazione epocale attorno alla quale continua ad esserci ancora molto scetticismo.
 E' un racconto quello del giornalista, con tratti di fantasia, ma profondamente calato nella realtà dei giorni nostri. In quella "guerra distratta" che Greco, prima da corrispondente a New York per la Rai, poi da conduttore di Agorà, ha visto combattere giorno dopo giorno. "E' la guerra che combattiamo per capire il nostro futuro su questo pianeta - scrive -. Non c'è neanche bisogno di pensare ai figli ormai. E' il nostro presente a essere in gioco. Perché il cambiamento climatico è già arrivato. Ed è peggio di quello che pensavamo".
 Il libro racconta la storia di Noah e Iskra, due ragazzi figli di esuli siberiani che cercano la verità su chi ha voluto nascondere la schiacciante evidenza del riscaldamento globale.
 Dalle lande ghiacciate della Siberia dove i signori del gas portano alla luce un tesoro nascosto e letale, alla New York spettrale minacciata dall’uragano Sandy sino alle coste di Ravenna, erose dal mare che continua a crescere: i due giovani attivisti, nipoti di esuli siberiani, si trovano e si perdono, legati dall’emergenza comune di salvare la Terra, finché si è ancora in tempo.
 Intorno a loro gli schieramenti opposti della guerra del clima conducono un gioco pericoloso, che riguarda il destino dell’umanità e di un pianeta in bilico tra azioni di hacker russi, interessi di lobbisti cinesi e conflitti tra esperti. Con la tensione di un thriller e i dettagli di una serrata cronaca sul campo, Gerardo Greco ricostruisce le tappe del Climategate che, nel 2009, ha contribuito al fallimento della conferenza di Copenhagen, condannando il termometro a salire in una escalation pericolosa.
 "Se la temperatura aumenta di altri due gradi, gli scenari dipingono un mondo molto diverso da quello in cui abbiamo vissuto fino a oggi - sottolinea Greco -. I mari si alzeranno. I boschi bruceranno. I raccolti si ridurranno. Le zone abitate si restringeranno. Ci conviene fare finta di niente?" .
   

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