Cultura

Banville, il mio sequel di Henry James

A Pordenonelegge con Isabel, seguito di Ritratto di signora

Redazione Ansa

(ANSA) - PORDENONE, 22 SET - Riscattare Isabel Archer, liberarla. John Banville voleva questo nel suo imprevisto sequel di 'Ritratto di Signora' di Henry James. Ma, alla fine, "non ho potuto farlo" dice lo scrittore, Booker Prize nel 2005, a Pordenonelegge con il suo nuovo romanzo 'Isabel', pubblicato da Guanda nella traduzione di Irene Abigail Piccinini.
    "'Ritratto di Signora' è un romanzo terribile. Si ha questa immagine di Henry James come di un romanziere gentile, che scrive con uno stile elaborato, ma non è assolutamente così. Era ben altro. Sapeva bene come fosse la vita, conosceva profondamente il male. Quel male che consiste nel fatto che le persone sono usate dagli altri e non possono vivere la loro propria vita" spiega Banville, elegante e ironico autore di romanzi letterari e gialli. "Isabel è stata posseduta, le è stata negata la sua vita. Avevo l'illusione di poterla liberare, di darle un finale felice nel nuovo mondo. La verità è che sia 'Ritratto di Signora' che 'Isabel' sono due romanzi sulla natura del male".
   

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