Cultura

Foster svela 'L'animale che è in noi'

Mettendomi nei panni volpi e tassi capito possiamo fare meglio

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 17 OTT - Si è messo nei panni di un cervo, di un tasso, di una lontra, di una volpe di città, mangiando vermi, pescando pesci con la bocca, cercando cibo nei bidoni nella spazzatura o facendosi inseguire dai cacciatori. Charles Foster lo ha fatto per scoprire 'L'animale che è in noi', titolo del libro uscito in Italia per Bompiani.
    Nella sua full immersion nel mondo animale "ho scoperto che noi umani - racconta l'eccentrico naturalista inglese - usiamo solo una minuscola parte delle informazioni sul mondo che sono disponibili" e "ho imparato che è possibile fare meglio di così". E i suoi insegnanti sono stati "i non umani", come chiama gli animali cui - ricorda - siamo strettamente legati: "Condividiamo con loro tutta la nostra storia e il nostro bagaglio. Le influenze più importanti non sono la nazione in cui cresciamo o i genitori che ci allevano, ma lupi, tigri e leoni, che si aggirano furtivamente nel nostro subconscio".
   

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