Cultura

Enzo Moavero, pensare l'Italia, pensare l'Europa

Redazione Ansa

PENSARE L’ITALIA - ITALIA ED EUROPA
Roma, 15 giugno 2016

Interviene: Enzo Moavero

Discussants: Angelo Bolaffi, Franco Gallo, Vladimiro Giacché
Mercoledì 15 giugno 2016, ore 17

 

 

QUESTI I PUNTI PRINCIPALI DELL'INTERVENTO DI DOMANI DI ENZO MOAVERRO -

 

1. Il rapporto tra Italia e Unione Europea presenta sfaccettature complesse, venate di contraddizioni. Qui di seguito, in sintesi, alcuni spunti di riflessione.

2. L’Italia è un paese fondatore che ha sempre aderito a tutte le tappe del processo d’integrazione europea. La maggioranza degli italiani è rimasta europeista; probabilmente favorevole a una prospettiva federale. Tuttavia, quasi tutte le forze politiche criticano l’Unione e alcune si esprimono esplicitamente contro.

3. Nel dialogo europeo, dipanatosi nel corso di oltre 60 anni, la capacità italiana di influire sulle decisioni e le iniziative è stata molto variabile, a seconda delle persone che l’hanno rappresentata e dei temi discussi; più di recente, si è accentuata la tendenza al confronto, piuttosto che alla convergenza.

4. L’Italia è un membro negligente dell’Unione: spesso non partecipa con efficacia ai processi legislativi e viola frequentemente le norme del diritto UE.

5. Le aziende italiane hanno tratto grandi vantaggi dall’eliminazione delle barriere tariffarie intra-europee; successivamente, però, hanno sofferto molto il progressivo aumento della concorrenza da parte delle imprese di altri paesi.

6. L’Italia è un contributore netto del bilancio UE; tuttavia, non utilizza al meglio - per dirla con un eufemismo - i fondi di finanziamento da questo previsti.

7. Le regole dell’unione economica e monetaria hanno scarsi sostenitori in Italia, malgrado siano state approvate in Parlamento con ampio sostegno; inoltre, causano sempre lunghe discussioni al momento della loro applicazione.

8. L’Italia ha sostenuto l’unione bancaria, ma i primi casi rilevanti per la c.d. direttiva ‘bail-in’ hanno coinvolto proprio banche italiane, con un impatto negativo sul settore finanziario e sui risparmiatori.

9. Investita dagli arrivi dei migranti, via mare e in condizioni tragiche, l’Italia ha dovuto farvi fronte con le proprie forze, mentre nelle sedi UE non si è trovata l’intesa necessaria per varare serie e incisive azioni comuni.

10. In un mondo instabile, insicuro e globalizzato, nessuno Stato europeo può illudersi di preservare, da solo, il tradizionale benessere. L’Unione Europea appare indispensabile: cosa può fare l’Italia per rafforzarla?

 

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