Cultura

Onda Depardieu, a Cannes il corto di Godrèche su MeToo

In apertura Un Certain Regard opera attrice simbolo denunce

Redazione Ansa

Onda Depardieu al festival di Cannes che a pochi giorni dall'apertura ha messo nella selezione ufficiale Moi Aussi, (Me Too) di Judith Godrèche, un'attrice-regista simbolo della denuncia degli abusi e delle violenze sessuali nel mondo del cinema, spesso sul palco di manifestazioni femministe. E mentre c'è il caso ingombrante di Gerard Depardieu che accusato da due attrici, andrà a processo ad ottobre, il festival diretto da Thierry Fremaux, presieduto da Iris Knobloch e con una presidente di giuria come Greta Gerwig, prende a schierarsi. Il cortometraggio, che si vedrà in sala Debussy il 15 maggio all'apertura di Un Certain Regard, mette in luce le storie delle vittime di violenza sessuale.
"Queste esperienze individuali si aggiungono alle sue, sottolineando la loro natura tristemente universale. Il Festival di Cannes vuole così dare risonanza a questi racconti personali", ha voluto sottolineare il festival, dando un segnale preciso. "Il cinema guarda il mondo e, a volte, lo chiama fuori. Attraverso gesti o silenzi, parole o sguardi. Tre mesi fa, il clamoroso appello all'azione e alla responsabilità collettiva nella lotta contro gli abusi sessuali persistenti nel cinema francese colpiva per la sua forza e il suo coraggio, la sua chiarezza e sicurezza. E si è spinto ben oltre i confini della Settima Arte per interrogare l'intera società, che fatica ad aprire gli occhi", ha detto Godrèche. Esattamente un mese dopo questo salutare discorso, il 23 marzo 2024, Judith Godrèche ha ripreso ha riunito donne e uomini che avevano condiviso con lei le loro esperienze traumatiche. E' venuto fuori il corto Moi Aussi.
"All'improvviso, davanti a me c'era una folla di vittime, una realtà che rappresentava anche la Francia, tante storie di ogni estrazione sociale e generazione", ha detto Judith Godrèche a proposito del suo film corale, fatto di racconti personali raccontati per frammenti, un "viaggio amaro ma salvifico, dal dolore senza parole all'inizio della liberazione attraverso le parole, con circa 1.000 persone". E' un MeToo, una condivisione, uno stare insieme, in mezzo alla strada, in pieno giorno, e occupare - come si vede nel film - la città come gesto militante. Judith Godrèche (La Maschera di Ferro, L'appartamento spagnolo alcuni dei suoi film) nel febbraio scorso ha denunciato per violenze su minore il regista Benoît Jacquot, che l'ha diretta in diversi film e con il quale lei ha avuto una lunga relazione a partire da quando lei ne aveva 14. In un documentario del 2011, il regista ammise il carattere illegale del rapporto con la Godrèche: "sì - disse - era una trasgressione. Non solo per la legge, ma non si può in linea di principio, credo. Una ragazza come lei che aveva 15 anni e io 40, non avevo il diritto". (ANSA).

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