Cultura

Gianni Minà, con l'archivio un tesoro per i giovani

La moglie: "Online decenni di materiali, tanti inediti"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 27 MAR - Lo straordinario materiale inedito ("due magazzini pieni") realizzato dal giornalista intorno al mondo negli ultimi 20 anni sarà tra i tesori, fra filmati, documentazione, servizi, foto, registrazioni e articoli dell'Archivio Gianni Minà, piattaforma al debutto online, dalle Pantere Nere a Gabriel Garcia Marquez, dal Social Forum Mundial di Porto Alegre a una straordinaria galleria di personaggi (con fra gli altri, Muhammad Ali, Fidel Castro, Joan Baez, Maradona, Fellini) che diventa operativa a un anno dalla scomparsa del grande cronista e intervistatore.
    A portare avanti il progetto (presentato nella giornata con un incontro alla Casa del Cinema), iniziato due anni fa ("Gianni ha sempre voluto che quelle testimonianze arrivassero al pubblico") è la vedova di Minà, Loredana Macchietti, insieme alle tre figlie del giornalista: Marianna, nata dal primo matrimonio, Francesca Emilia e Paola Emilia. Si è potuto realizzare anche grazie al supporto di 704 donatori, attraverso la campagna di crowdfunding su @produzionidalbasso. L'archivio, creato con la collaborazione di Archivissima, il primo festival dedicato alla promozione e alla valorizzazione dei patrimoni archivistici, "ci restituisce delle capsule di storia che parlano a voce alta anche all''oggi - dice all'ANSA Loredana Macchietti -. In tutto questo materiale mi sono immersa come un minatore e anch'io sono rimasta sorpresa da tutto quello che ho trovato, dalla capacità di Gianni di arrivare dovunque, di riuscire a parlare con chiunque".
    L'archivio, che sarà consultabile su richiesta, è rivolto principalmente a studenti, docenti, ricercatori e giovani giornalisti: "È stato realizzato soprattutto pensando ai ragazzi. Gianni era molto incuriosito dalle nuove generazioni e si preoccupava perché spesso sembrano intrappolate nella narrazione imposta dall'alto di un futuro impossibile da cambiare". Ricostruire i fili tra il passato e il presente "è anche un modo per ridare speranza nel cambiamento". In un tempo "in cui si parla tanto di strumenti di distruzione di massa, mi piacerebbe se questa piattaforma fosse vista come uno strumento di costruzione di massa, costruzione di conoscenza". (ANSA).
   

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