Cultura

Regista iraniana, 'ottimista sul mio paese grazie alle donne'

Amir e Nattiv a Roma per Tatami in sala dal 4 aprile con Bim

Redazione Ansa

"Futuro dell'Iran? Sono ottimista per la nuova generazione, ma sarà un processo lungo. Molto è già successo o sta succedendo perché le donne stanno prendendo sempre più coscienza dei loro diritti come quello di avere il controllo del proprio corpo, di poter indossare quello che vogliono etc..., ma va comunque detto che le leggi e le norme sono ancora contro di loro. Anche se oggi alcuni uomini hanno cominciato a capire di non avere più il diritto di fare certe cose". Lo ha detto stamani a Roma Zar Amir, co-regista insieme all'israeliano Guy Nattiv, e attrice del film Tatami dal 4 aprile al cinema con Bim. Nel film già a Venezia nel 2023, la storia della judoka iraniana Leila (Arienne Mandi) e della sua allenatrice Maryam (Amir), che a un certo punto ricevono durante il campionato del mondo a Tbilisi (Georgia) un ultimatum da parte della Repubblica islamica che intima all'atleta di fingere un infortunio e perdere la gara, pena l'essere bollata come traditrice dello Stato.     Vedendo minacciata la propria libertà e quella della sua famiglia, Leila, che ha in Iran un marito e un figlio, si trova ad affrontare una scelta davvero difficile. "Quando ho visto Holy Spider sono rimasto folgorato - dice Nattiv (Premio Oscar 2019 per il corto Skin) -. Zar (che proprio per questo film ha vinto il Premio per la Miglior Interpretazione a Cannes 2022), è una forza della natura e ho subito capito che era giusta per la parte di Maryam, l'allenatrice. Nel giro di poco tempo è diventata poi la nostra casting director e poi le ho proposto di esordire dietro alla macchina da presa".     E ancora il regista: "Ho scritto la sceneggiatura insieme ad Elham Erfani prima dello scoppio della rivoluzione delle donne e ci siamo ispirati: ad atlete come Sadaf Khadem, la prima pugile iraniana che si è rifugiata in Francia dove è diventata promotrice dei diritti delle donne. Un'altra atleta iraniana eroica è stata poi l'arrampicatrice su roccia Elnaz Rekabi che ha gareggiato senza indossare la hijab. Come pure Kimia Alizadeh, ragazza prodigio del taekwondo iraniano durante i giochi olimpici di Rio de Janeiro, che ha optato per la defezione insieme al marito a causa delle minacce governative.     Zar e io abbiamo fatto questo film ispirandoci a persone reali, ma mai in un milione di anni avremmo immaginato che la rivoluzione delle donne sarebbe diventata così significativa".     Dice invece Zar Amir della protagonista Arienne Mandi: "Non è solo l'eroina del film ma anche la nostra eroina personale. Il lavoro che ha fatto sul piano fisico è straordinario, tanto da aver affrontato davvero tutti gli incontri con delle vere professioniste del judo". E non finisce qui per l'attrice iraniana: insieme a Golshifteh Farahani saranno protagoniste dell'adattamento cinematografico del bestseller iraniano di Azar Nafisi, Leggere Lolita a Teheran. Infine, Tatami è il primo lungometraggio co-diretto da una regista iraniana e un regista israeliano.

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