Cultura

Alice Rohrwacher, tante registe ma ne servono di più

Esce La Chimera, esposizione a Parigi e prepara fiabe da Calvino

Alice Rohrwacher in sala con La Chimera, 'il cinema è libertà'

Redazione Ansa

 "Si sta uscendo dal mito della 'prima donna' regista, ma ne servono ancora molte di più e questa è la mia speranza. L'aria è un po' cambiata è indubbio, mi auguro per sempre" dice in un'intervista all'ANSA Alice Rohrwacher. "Provo grande felicità per Paola Cortellesi, è una grandissima donna.
    E' poco tempo, salvo rare eccezioni, che le donne hanno diritto di raccontare storie e io credo che il suo successo possa servire anche a favorire gli sguardi femminili al cinema, a far crescere una nuova generazione, oltre al fatto - prosegue - che aiuterà l'intero sistema del cinema italiano e questo davvero mi dà grande fiducia".
    La regista accompagnerà La Chimera in varie città italiane, un tour da Bolsena e Perugia a Napoli. Dopo il concorso a Cannes, il passaggio a vari festival tra cui Roma, il suo ultimo film arriva in sala dal 23 novembre con 01. "E' una sorpresa vedere come la storia di questo gruppo di scellerati tombaroli - dice - abbia una valenza universale, riuscendo a parlare per ora a persone tanto lontane dai luoghi in cui è ambientato e questo secondo me è anche un bel segno per i registi di domani: non bisogna andare troppo lontano, come scriveva Anna Maria Ortese in Corpo Celeste, l'altrove lo puoi trovare anche sotto casa. E ci ricorda che il cinema come lo intendo io deve liberare lo sguardo, renderlo indipendente".
    Il film, una produzione tempesta e Rai Cinema con protagonista Josh O'Connor, Carol Duarte e la partecipazione di Isabella Rossellini e di Alba Rohrwacher, affonda nel contesto in cui Alice è cresciuta, nelle storie dei tombaroli che ascoltava, storie di ritrovamenti e scavi notturni, di scheletri, di fughe e di aldilà. Il protagonista è l'archeologo inglese Arthur che cerca la sua chimera, senza mai riuscire ad afferrarla. Di ritorno in una piccola città sul mar Tirreno, mette il suo dono al servizio di una banda di ladri di corredi etruschi e di meraviglie archeologiche: sente il vuoto della terra nella quale si trovano le vestigia di un mondo passato. Lo stesso vuoto che ha lasciato in lui l'amore perduto, Beniamina.
    Comincia l'avventura tra vivi e morti, tra feste circensi felliniane e dolori.
    "I ritrovamenti etruschi a San Casciano - aggiunge - mi hanno emozionata, un segno del destino che mi dice che la bellezza è anche nascosta in un'epoca in cui tutto è ostentato". O'Connor è candidato agli Efa europei: "è stato bravissimo in questo doppio livello interpretativo eroe romantico e tragico ma anche ironico quasi comico".
    La Chimera diventerà fino al 1 gennaio anche una originale esposizione al Centre Pompidou di Parigi, "una discesa nel sotterraneo cui ho lavorato con la compagnia teatrale Muta Imago". E, oltre ad un nuovo film e ad un corto con Jr (avevano fatto insieme Omelia Contadina), Rohrwacher lavora ad un vasto progetto tv in sei episodi (coproduzione internazionale prodotta da Wildside e tempesta) sulle fiabe italiane, Ci sarà una volta, ispirata alla raccolta di Italo Calvino. "Con Marco Pettenello ho rinfrescato come disse lo scrittore alcune favole antiche dalla leggenda di Colapesce a Bianca come il latte rossa come il sangue", conclude. 
   

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